Fotovoltaico: per Ue prossima sfida sarà rimanere indipendente da Cina
February 10 2023 - 11:06AM
MF Dow Jones (Italian)
Mentre pone fine alla propria dipendenza dal gas naturale russo,
l'Europa vuole adesso che l'energia solare diventi la principale
fonte di elettricità della regione entro il 2030. La sfida,
tuttavia, sarà raggiungere questo obiettivo senza creare una
dipendenza energetica dalla Cina.
Le aziende cinesi controllano a oggi oltre l'80% della filiera
solare mondiale, dominando la produzione dei pannelli fotovoltaici
e dei loro componenti. Rompere tale dipendenza quasi totale dalla
Cina è diventata una massima priorità per l'Unione Europea mentre
cerca di ridurre le emissioni di gas serra e colmare il vuoto
lasciato dalla rottura con i combustibili fossili russi in scia
all'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.
"Dobbiamo evitare di entrare in una nuova forma di dipendenza",
ha dichiarato il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti,
riferendosi alla Cina. "Ciò che manca, e ciò di cui abbiamo
bisogno, è più produzione nei settori chiave del futuro".
Secondo analisti e funzionari, costruire una valida industria
dei pannelli solari in Europa non sarà facile. Le fabbriche europee
si troveranno infatti a competere con i produttori cinesi che, da
un lato, sono sovvenzionati da Pechino, e dall'altro sono in grado
di battere i nuovi concorrenti tagliando i prezzi.
In quest'ottica, il continente sta scommettendo sulla
realizzazione di progetti a livello nazionale, come la gigantesca
fabbrica di pannelli solari di proprietà di Enel in Sicilia. Questa
settimana, Enel ha fornito i dettagli su un piano per aumentare la
capacità dell'impianto entro la metà del 2024 e produrre abbastanza
pannelli solari all'anno per generare 3 gigawatt di elettricità,
rispetto ai 200 megawatt attuali. Una capacità che renderebbe il
sito il più grande impianto di pannelli solari d'Europa.
Tuttavia, Enel e altri produttori solari europei fanno ancora
affidamento in modo schiacciante sui wafer in silicio e altre
componenti fabbricate in Cina per assemblare i loro pannelli.
L'Unione Europea ha importato dalla Cina 17,5 miliardi di euro,
pari a circa 18,75 miliardi di dollari, di componenti e
apparecchiature per l'energia solare durante i primi 10 mesi dello
scorso anno, coprendo il 95% delle sue importazioni totali legate
al solare.
Enel sta già adottando misure per ridurre la dipendenza dalla
Cina stringendo nuove partnership con fornitori in Europa e Nord
America, ha affermato Eliano Russo, che dirige la fabbrica di
pannelli solari 3Sun dell'azienda in Sicilia, aggiungendo che
"dobbiamo ricostruire un ecosistema di partner per ricollocare la
filiera con l'obiettivo di accelerare la decarbonizzazione senza
compromettere la nostra indipendenza energetica".
L'Ue vuole che le fonti rinnovabili rappresentino il 45% della
sua produzione di energia entro il 2030, rispetto al 17% attuale,
con i pannelli solari, che sono più facili da installare rispetto
alle imponenti turbine eoliche, che diventerebbero la principale
fonte di elettricità. Il blocco vuole avere circa 600 gigawatt di
capacità solare operativa entro la fine di questo decennio, circa
tre volte il livello attuale.
In più, l'Ue sta valutando ulteriori sussidi per incoraggiare la
costruzione di nuove fabbriche di pannelli solari e l'espansione
degli impianti esistenti, con la Commissione europea che presenterà
proposte per consentire maggiori sovvenzioni per la capacità solare
e di altre energie rinnovabili in Europa. Bisognerà capire,
tuttavia, se l'Europa sarà disposta a spendere abbastanza per
consentire ai produttori locali di competere con la Cina.
zag
(END) Dow Jones Newswires
February 10, 2023 10:51 ET (15:51 GMT)
Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Enel (BIT:ENEL)
Historical Stock Chart
From Jun 2024 to Jul 2024
Enel (BIT:ENEL)
Historical Stock Chart
From Jul 2023 to Jul 2024