L'Italia ha fatto registrare un surplus commerciale con l'estero
pari a 29,3 miliardi di dollari. Si tratta del quinto miglior
risultato al mondo e tra i Paesi del G20.
E' quanto emerge da una ricerca congiunta condotta dalla
Fondazione Edison e dall'Osservatorio Gea, riferita al secondo
trimestre dello scorso anno, al netto dei prodotti energetici. Nel
periodo preso in esame, spiega l'indagine, la Cina ha mantenuto
saldamente il primato tra i Paesi del G-20 e a livello mondiale,
con un surplus commerciale esclusa l'energia di 133,2 miliardi di
dollari, in calo di 10,9 miliardi a/a, seguita dalla Germania (96,6
mld), dalla Corea del Sud (44,7 mld) e dal Giappone (39,9 mld).
L'Italia precede largamente il Brasile, che ha toccato un saldo di
10,3 miliardi grazie soprattutto all'export agricolo. Gli altri
quattro Paesi piu' avanzati del G20 (Francia, Gran Bretagna, Canada
e Usa) presentano tutti deficit commerciali con l'estero per le
merci esclusa l'energia.
"Questi dati dimostrano una volta di piu' che l'Italia non
soffre oggi particolari problemi di competitivita' a livello di
commercio estero ma soprattutto e' colpita al cuore dal crollo
della domanda interna generato dalle eccessive politiche di
austerita' che l'Europa ha imposto al nostro Paese", ha commentato
Marco Fortis, coordinatore scientifico di F.Edison. "Bruxelles
chiede continuamente riforme per migliorare la competitivita' ma la
piu' importante riforma che l'Italia in questo momento dovrebbe
fare riguarda piuttosto un rilancio dei redditi piu' bassi per
stimolare i consumi interni e la possibilita', da negoziare con
l'Europa, di dare una maggiore spinta a edilizia e investimenti
infrastrutturali". com/ofb