Complice la crisi energetica, dettata dall'invasione russa dell'Ucraina, e il rincaro bollette che ne è seguito, gli italiani hanno innescato una corsa alle fonti rinnovabili che però trova diversi freni all'interno degli iter burocratici.

Vincenzo Oliverio, head of M&A e Capital Markets dello Studio Legale Oliverio&Partners, ne ha citati due a MF-Dow Jones, uno sull'aspetto governativo e un secondo relativo al mercato secondario. "Istituzionalmente parlando, ci sono dei correttivi da effetturare in materia di Decreto Semplificazione bis. Mentre, sul lato più pratico, le richieste di allaccio alla rete, nel fotovoltaico, tendono ad essere smaltite con forti ritardi a causa di un sovraccarico di domanda".

Dal punto di vista normativo, il governo sta tentando di accelerare sulle fonti green. Con l'entrata in vigore del Decreto Semplificazioni Pnrr, datata 25 febbraio, è iniziato al Senato l'iter di conversione del cosiddetto decreto Pnrr 3. In materia energetica, il recentissimo Dl, ha introdotto alcune modifiche al dichiarato scopo di garantire "l'accelerazione delle procedure autorizzative per le fonti rinnovabili".

In particolare, l'art. 31 del Dl 77/2021 prevede l'applicazione della procedura abilitativa semplificata (Pas) agli impianti fotovoltaici di potenza fino a 10 Mw, elevando da 1 a 10 Mw la soglia di non assoggebilità a via regionale per alcune tipologie di impianti. Con la legge viene poi innalzata ulteriormente la soglia di potenza degli impianti fotovoltaici da 10 a 20 Mw.

Tuttavia, se sulla carta l'obiettivo è accelerare, il percorso normativo è ben più lungo. "La maggiore criticità riguarda essenzialmente il periodo che intercorre tra la presentazione del progetto in Pas e i termini di impugnazione previsti dalla Legge", ha detto Vincenzo Oliverio. "Il decreto Pnrr 3 cerca di attenuare i rischi in capo agli investitori, stabilendo che gli impianti costruiti in aree idonee non necessitano di alcun permesso o autorizzazione". Norma che, secondo l'esperto, subirà sicuramente dei correttivi in quanto non definisce in maniera analitica il suo ambito di applicazione.

Più nel dettaglio, secondo Oliverio, i pilastri su cui lavorare sono due: in primis stabilire la potenza nominale esatta degli impianti a cui applicare le semplificazioni previste dal DL; e in secondo luogo stabilire i compiti della sovrintendenza: "O devono essere di mero parere non vincolante oppure vincolanti ma accompagnati da soluzioni. Questo perché, la sovraintendenza deve farsi parte attiva a tutela del nostro patrimonio ma contemperando anche gli interessi degli investitori".

Ma anche il ruolo operativo incontra diversi ostacoli. "Si denota da diversi clienti operatori del settore un notevole ritardo negli allacciamenti di impianti fotovoltaici già costruiti, a causa della notevole richiesta. I ritardi medi sono di 60-90 giorni dalla richiesta di allacciamento".

E qui Oliverio fa un appello diretto a E-Distribuzione - business line di Enel che ha il compito di gestire gli allacciamenti degli impianti fotovoltaici alla rete: "Dovrà necessariamente strutturarsi al meglio e demandare direttamente ai suoi funzionari territoriali le attività di allacciamento degli impianti in virtù delle richieste ottemperate dagli operatori privati".

ann

anna.dirocco@mfdowjones.it

 

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March 10, 2023 11:48 ET (16:48 GMT)

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