B.Mps: per il Monte una cessione a tappe (MF)
January 18 2022 - 2:22AM
MF Dow Jones (Italian)
In materia di consolidamento bancario l'attenzione del mercato
nelle prime settimane dell'anno si è concentrata soprattutto sul
dossier Carige. Anche la partita Montepaschi potrebbe però presto
rimettersi in moto. Se il responso della Commissione Europea sulla
proroga della nazionalizzazione arriverà in tempi brevi, si
scommette che il progetto di exit riprenderà quota già nei prossimi
mesi.
Questa volta però il Tesoro (primo azionista al 64%) potrebbe
seguire un percorso diverso rispetto a quello battuto lo scorso
anno. Il Monte infatti potrebbe non essere ceduto in una sola
soluzione, ma in più tappe e con una gradualità maggiore rispetto a
quella prevista dal precedente piano. L'obiettivo? Ridurre le
dimensioni finali dell'asset e favorire in tal modo l'intervento di
una pluralità di soggetti aumentando così le chance di successo
dell'operazione.
Il primo passaggio atteso dal governo è ovviamente il via libera
della DgComp della Ue al piano industriale e alla richiesta di
proroga presentata alla fine del 2021. Sinora le autorità europee
non si sono sbottonate sul tema («è importante per la banca
rispettare gli impegni con senso di riserbo, ma siamo in contatto
con l'Italia», commentava qualche giorno fa la vicepresidente della
Commissione Europea Margrethe Vestager). A Roma però non ci sono
particolari preoccupazioni sull'esito della trattativa, come lo
stesso premier Mario Draghi aveva annunciato prima della pausa
natalizia: «Non credo nelle difficoltà di dialogo con l'Europa; la
pandemia ha cambiato molto anche le regole sugli aiuti di Stato»,
aveva dichiarato il presidente del Consiglio. È plausibile però che
Bruxelles ponga una serie di condizioni prima di concedere la
proroga. Anche alla luce delle precedenti trattative, la DgComp
potrebbe vincolare il proprio benestare al rispetto di alcuni
target, come l'abbassamento del cost/income rispetto all'attuale
68,6% e la riduzione del perimetro con dismissione di asset.
L'accordo con l'Unione Europea insomma dovrebbe ancora una volta
ridisegnare il perimetro del gruppo senese ed è plausibile che
proprio da qui parta il delicato processo di exit del Tesoro.
L'idea che ha iniziato a circolare nei palazzi romani sarebbe
quella di intervenire in prima battuta sulla rete del Monte,
destinando un perimetro di sportelli e attività alla cessione.
Anche se per il momento non ci sono trattative formali in corso, il
compratore potrebbe essere il Mediocredito Centrale (Mcc), che già
lo scorso anno si era dichiarato disponibile a rilevare un cospicuo
pacchetto di filiali oppure una banca privata italiana. Vale la
pena ricordare che già nel corso del precedente negoziato erano
circolati i nomi di Banco Bpm e di Bper. Questa prima tappa del
processo avrebbe un doppio scopo: da un lato onorare subito gli
impegni presi con l'Europa, dall'altro lato ridurre le dimensioni
del gruppo prima del passaggio successivo, cioè il conferimento
finale del Monte. Considerando anche le cessioni di crediti
deteriorati l'idea sarebbe quella di ridurre l'attivo fino a 50
miliardi rispetto ai 143 miliardi di fine settembre.
fch
(END) Dow Jones Newswires
January 18, 2022 02:07 ET (07:07 GMT)
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