Piazza Affari archivia la seduta in deciso calo in una clima negativo per tutte le borse europee in scia alle crescenti tensioni sul fronte del commercio internazionale.

Milano, la peggiore in Europa, a fine giornata cede il 2,02% con lo spread che chiude a quota 240 bps.

Male soprattutto il comparto auto dopo che Daimler ha lanciato un profit warning a sorpresa, dicendo che i dazi introdotti per ritorsione dalla Cina sui veicoli importati dagli Usa potrebbero colpire le vendite e i profitti generati dai suv che la casa automobilistica costruisce nella fabbrica in Alabama.

In questo scenario Milano ha pagato anche i timori degli investitori sul fronte politico con lo spread che è tornato ad allargarsi anche,

segnalano alcuni operatori, a causa dell'elezione di due esponenti

euroscettici della Lega, Alberto Bagnai e Claudio Borghi, rispettivamente

alle presidenze delle Commissioni Finanze del Senato e Bilancio della

Camera.

Per quanto riguarda le banche da segnalare pure, come scrive oggi MF, che l'intesa di Meseberg tra Germania e Francia presenta molte insidie per l'Italia. Una delle piú rilevanti riguarda proprio gli istituti di credito. La cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese Emmanuel Macron, scrive MF, vogliono introdurre un "obiettivo" di riduzione dei crediti deteriorati lordi al 5% e di quelli netti al 2,5% dei prestiti totali (gli istituti italiani sono rispettivamente all'11 e al 6%).

Sul fronte macro da segnalare negli Usa che le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione (dato destagionalizzato) sono diminuite di 3.000 unitá a quota 218.000 (220.000 unitá il consenso degli

economisti contattati dal Wall Street Journal).

L'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato dalla Fed di

Filadelfia si è attestato invece a giugno a 19,9 punti, in netto calo dai

34,4 di maggio, nettamente al di sotto dei 29 attesi dal consenso.

A Milano male appunto Fca (-4,17%) in un comparto auto in forte ribasso in tutta Europa sul tema dazi. Per Mediobanca Securities, comunque, l'impatto in Cina per il Lingotto dovrebbe essere limato visto che i volumi venduti nella regione Apac sono pari solo al 2% del totale di gruppo e l'azienda ha una produzione in loco.

Pesanti i bancari: Banco Bpm -1,75%, Bper -2,94%, Intesa Sanpaolo -1,97%, Ubi B. -3,74%, Mediobanca -1,01% e Unicredit -3,24%.

Giù, tra le altre blue chip, Prysmian (-3,93%), Italgas (-3,63%) e S.Ferragamo (-3,12%) mentre hanno registrato perdite contenute Moncler (-0,18%) e Atlantia (-0,45%). Invariata Tenaris.

Nel resto del listino bene Mondadori (+5,91%) in scia all'upgrade di Equita, Ovs (+6,25%) dopo la pubblicazione dei numeri del primo trimestre, Servizi I. (+5,42%) e Visibilia E. (+8,52%).

In ascesa pure B.Sistema (+4,88%). La banca stima un incremento di circa 150 punti base sul Cet1 se Parlamento, Consiglio e Commissione Ue dovessero approvare le proposte di emendamento al Regolamento Ue 575/2013 noto come 'Ccr' avanzate dalla Commissione Problemi Economici e Monetari presso il Parlamento Europeo.

fus

 

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June 21, 2018 11:50 ET (15:50 GMT)

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