(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 15 nov - Si muove tra i migliori del listino a Milano Erg all'indomani della diffusione della trimestrale: il titolo del gruppo industriale genovese si assesta in progresso del 2,4% sulla scorta del miglioramento delle stime da parte degli analisti, quando il Ftse Mib avanza dello 0,43%.

I conti della società hanno mostrato nei nove mesi un risultato netto pari a 149 milioni di euro, in miglioramento dai 115 milioni nello stesso periodo del 2022, e ricavi leggermente in contrazione a 530 milioni (da 562 milioni).

Erg ha visto le produzioni nel terzo trimestre in forte miglioramento, con una crescita del 26%, quando anche le prime settimane del quarto trimestre mostrano andamenti soddisfacenti. La società ha confermato la possibilità di crescere di 400 megawatt all'anno come mix di crescita organica ed M&A.

Nella conference call il management ha evidenziato guidance sul 2023 leggermente migliorate, con l'Ebitda atteso ora tra 490 e 520 milioni di euro rispetto al precedente range di 480-520 milioni, grazie al "positivo andamento delle produzioni nel terzo trimestre" (+26% rispetto al periodo del 2022) che, notano gli analisti, "hanno recuperato la debole performance dei mesi precedenti". L'indicazione di utile si è attestata superiore ai 200 milioni di euro (quando Equita ne stima 201,5) grazie ai bassi oneri finanziari.

Quanto al 2024, Erg considera ragionevole una stima di Ebitda superiore a 600 milioni di euro, pari a un incremento del 20% sull'anno precedente, grazie all'atteso recupero di Certificati verdi per 40 milioni, e al contributo dei nuovi impianti, che conteranno 700 gigawattora di nuove produzioni.

I vertici della società hanno sottolineato inoltre la progressiva normalizzazione del mercato degli equipement, soprattutto nel segmento 'Solar' dove "i costi di installazione stanno scendendo significativamente", mentre sul 'Wind', osservano gli analisti, Erg "sta beneficiando dei framework agreement sull'approvvigionamento delle turbine con i parchi eolici installati nel 2023 ad un costo tra gli 1,2 e gli 1,3milioni di euro al megawatt rispetto alle medie di mercato che raggiungono gli 1,4 e 1,7 milioni a seconda del paese e del load factor sottostante". Questo quando la normativa europea sta ulteriormente semplificando le procedure autorizzative (previste nell'European Action Plan).

Per Equita si tratta di "indicazioni positive". In particolare, gli operatori giudicano il consensus sulle stime 2024 "troppo basso" sia sull'ebitda, visto il "maggiore contributo de prezzi dell'energia", sia sull'utile, per la "minore incidenza degli oneri finanziari". L'istituto alza quindi le stime di utile del +2% sul 2023, del +8% sul 2024 e in una forchetta tra il +5% e il +6% sul 2025-2026. Confermata l'indicazione 'buy' con un nuovo target price di 31 euro (-9% per effetto del costo medio del capitale wacc sull'aumento dei tassi di interesse). "Riteniamo - spiegano - che, in assenza di ulteriori interventi regolatori, l'outlook 2024 sia incoraggiante" e che "sul 2024 la valutazione di Erg sia appealing" con un price earning a 15.6x e il multiplo EV/EBITDA a 9.4x. Più cauti gli analisti di Intermonte che alla luce dei risultati aggiornano le stime con una previsione di Ebitda leggermente abbassata nel 2023, mentre si vede in crescita del 5% nel 2024. Intermonte conferma il target price a 33 euro, con il rialzo delle stime che bilancia il costo medio del capitale (Wacc) più elevato, e la view positiva sul titolo a 'Outperform'. Il nuovo piano industriale di Erg è atteso nel primo trimestre del 2024.

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