MILANO (MF-NW)--Negli ultimi tempi sembrava essersi esaurito il fermento intorno alle grandi utility italiane. Solo lo scorso anno sono ritornate al centro della scena, ma soprattutto per via degli scossoni energetici che hanno inciso su Italia ed Europa. Una crisi che ha messo in difficoltà le stesse energy company - tra gestione del circolante ed erosione della marginalità - incagliando ancora di più le loro strategie di espansione, che peraltro già da tempo procedevano a rilento.

In questo contesto di stallo, scrive MF-Milano Finanza, sembra esserci solo una multiservizi, tra quelle quotate a Piazza Affari, che sta attraversando una fase di profondo cambiamento: Iren. Per la multiutility del Nord-Ovest, controllata dai Comuni di Genova, Torino e Reggio Emilia, il 2023 sarà ricordato come un anno focale per le sorti del gruppo, impegnato soprattutto nell'espansione territoriale e nella valorizzazione di partecipazioni in infrastrutture strategiche. L'ultima tappa di questo percorso è stata l'acquisizione della maggioranza di Egea, utility di Alba (Cuneo) finita in tensione finanziaria.

Per conquistare la ex municipalizzata piemontese, prima ancora dello scontro con gli americani di Davidson Kempner, Iren aveva anche ingaggiato una battaglia con A2A. La multiutility lombarda (controllata dai Comuni di Milano e Brescia), infatti, a marzo aveva presentato un'offerta non vincolante per il 50,1% di Egea tramite un aumento di capitale che valutava il 100% degli asset tra 560 e 605 milioni di euro, salvo poi ritirare la proposta dopo il blitz effettuato a giugno dalla Guardia di Finanza negli uffici del gruppo di Alba.

Il piano presentato da Iren prevede l'acquisizione del 90% di Egea, escluso il comparto condomini, la conferma degli attuali obiettivi strategici e l'ingresso per tre anni delle banche creditrici nell'azionariato. Il tutto senza ridurre i livelli occupazionali. Soprattutto, l'acquisizione consolida la presenza di Iren in Piemonte e fa il paio con un'altra operazione siglata il 19 ottobre con cui ha ottenuto la gestione dei servizi di raccolta e trasporto dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati relativi al Comune di Cuneo e ad altri 53 centri della provincia. L'affidamento, della durata di sette anni, coinvolge un bacino di 163 mila abitanti e ha un valore economico di 98 milioni di euro.

Secondo alcuni questa doppia mossa piemontese va nella direzione di rispondere alle ipotesi fatte sul possibile aumento degli investimenti in Liguria a scapito del Piemonte. Tale tesi è partita quando il Comune di Genova ha preso la maggioranza di Iren nel 2018, contestualmente alla riduzione di Torino. E anche all'indomani della nomina di Paolo Signorini a ceo e dg di Iren (in sostituzione di Gianni Armani andato in Enel), arrivato dopo sette anni alla guida degli scali di Genova e Savona, erano circolate indiscrezioni su come la scelta indicasse la volontà di dirigere più investimenti in area ligure. A ridimensionare le congetture, in un verso o in un altro, ci ha pensato proprio Dal Fabbro, il quale in una recente intervista - specificando l'importanza di dare vigore alla territorialità - ha sottolineato come "Egea ci aiuta per rafforzare il nostro posizionamento in Piemonte e in territori sinergici come Liguria ed Emilia Romagna, anche con altre acquisizioni". Insomma, lo sguardo è per tutti i territori di riferimento. Dipenderà solo dalle occasioni. Non a caso a inizio ottobre il gruppo ha scelto la provincia di Savona per esordire nell'eolico, acquisendo Wfl, titolare di un parco eolico a Cairo Montenotte da 6 Mw.

E intanto, mentre il 9 novembre il cda approverà i conti dei nove mesi, il gruppo lavora alla valorizzazione di due importanti asset: la rete gas (che vale circa 7-800 milioni) e l'acqua (che ne vale circa 600). Su quest'ultimo F2i sarebbe in procinto di vendere il 40% detenuto in Iren Acqua, mentre l'utility alienerebbe un 9% (60% il complessivo) così da proporre una quota più accattivante per un fondo. Sulla vendita di una minoranza della rete gas restano in gara BlackRock e Marubeni, con il fondo americano in pole. Novità sui due fronti arriveranno nel breve, con evidenti benefici anche per il titolo, peraltro da inizio anno in rialzo del 30%.

red

 

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November 06, 2023 03:00 ET (08:00 GMT)

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