Iren: guida il (mini) risiko delle utility (Mi.Fi.)
November 06 2023 - 3:15AM
MF Dow Jones (Italian)
MILANO (MF-NW)--Negli ultimi tempi sembrava essersi esaurito il
fermento intorno alle grandi utility italiane. Solo lo scorso anno
sono ritornate al centro della scena, ma soprattutto per via degli
scossoni energetici che hanno inciso su Italia ed Europa. Una crisi
che ha messo in difficoltà le stesse energy company - tra gestione
del circolante ed erosione della marginalità - incagliando ancora
di più le loro strategie di espansione, che peraltro già da tempo
procedevano a rilento.
In questo contesto di stallo, scrive MF-Milano Finanza, sembra
esserci solo una multiservizi, tra quelle quotate a Piazza Affari,
che sta attraversando una fase di profondo cambiamento: Iren. Per
la multiutility del Nord-Ovest, controllata dai Comuni di Genova,
Torino e Reggio Emilia, il 2023 sarà ricordato come un anno focale
per le sorti del gruppo, impegnato soprattutto nell'espansione
territoriale e nella valorizzazione di partecipazioni in
infrastrutture strategiche. L'ultima tappa di questo percorso è
stata l'acquisizione della maggioranza di Egea, utility di Alba
(Cuneo) finita in tensione finanziaria.
Per conquistare la ex municipalizzata piemontese, prima ancora
dello scontro con gli americani di Davidson Kempner, Iren aveva
anche ingaggiato una battaglia con A2A. La multiutility lombarda
(controllata dai Comuni di Milano e Brescia), infatti, a marzo
aveva presentato un'offerta non vincolante per il 50,1% di Egea
tramite un aumento di capitale che valutava il 100% degli asset tra
560 e 605 milioni di euro, salvo poi ritirare la proposta dopo il
blitz effettuato a giugno dalla Guardia di Finanza negli uffici del
gruppo di Alba.
Il piano presentato da Iren prevede l'acquisizione del 90% di
Egea, escluso il comparto condomini, la conferma degli attuali
obiettivi strategici e l'ingresso per tre anni delle banche
creditrici nell'azionariato. Il tutto senza ridurre i livelli
occupazionali. Soprattutto, l'acquisizione consolida la presenza di
Iren in Piemonte e fa il paio con un'altra operazione siglata il 19
ottobre con cui ha ottenuto la gestione dei servizi di raccolta e
trasporto dei rifiuti solidi urbani differenziati e indifferenziati
relativi al Comune di Cuneo e ad altri 53 centri della provincia.
L'affidamento, della durata di sette anni, coinvolge un bacino di
163 mila abitanti e ha un valore economico di 98 milioni di
euro.
Secondo alcuni questa doppia mossa piemontese va nella direzione
di rispondere alle ipotesi fatte sul possibile aumento degli
investimenti in Liguria a scapito del Piemonte. Tale tesi è partita
quando il Comune di Genova ha preso la maggioranza di Iren nel
2018, contestualmente alla riduzione di Torino. E anche
all'indomani della nomina di Paolo Signorini a ceo e dg di Iren (in
sostituzione di Gianni Armani andato in Enel), arrivato dopo sette
anni alla guida degli scali di Genova e Savona, erano circolate
indiscrezioni su come la scelta indicasse la volontà di dirigere
più investimenti in area ligure. A ridimensionare le congetture, in
un verso o in un altro, ci ha pensato proprio Dal Fabbro, il quale
in una recente intervista - specificando l'importanza di dare
vigore alla territorialità - ha sottolineato come "Egea ci aiuta
per rafforzare il nostro posizionamento in Piemonte e in territori
sinergici come Liguria ed Emilia Romagna, anche con altre
acquisizioni". Insomma, lo sguardo è per tutti i territori di
riferimento. Dipenderà solo dalle occasioni. Non a caso a inizio
ottobre il gruppo ha scelto la provincia di Savona per esordire
nell'eolico, acquisendo Wfl, titolare di un parco eolico a Cairo
Montenotte da 6 Mw.
E intanto, mentre il 9 novembre il cda approverà i conti dei
nove mesi, il gruppo lavora alla valorizzazione di due importanti
asset: la rete gas (che vale circa 7-800 milioni) e l'acqua (che ne
vale circa 600). Su quest'ultimo F2i sarebbe in procinto di vendere
il 40% detenuto in Iren Acqua, mentre l'utility alienerebbe un 9%
(60% il complessivo) così da proporre una quota più accattivante
per un fondo. Sulla vendita di una minoranza della rete gas restano
in gara BlackRock e Marubeni, con il fondo americano in pole.
Novità sui due fronti arriveranno nel breve, con evidenti benefici
anche per il titolo, peraltro da inizio anno in rialzo del 30%.
red
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November 06, 2023 03:00 ET (08:00 GMT)
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