La possibile cessione di Rcs Libri a Mondadori ha diviso soci e
consiglieri di Rcs. Lo scrive Il Sole 24 ore aggiungendo che ieri
il cda della casa editrice del Corriere della Sera è iniziato alle
17h00 e si è chiuso in tarda serata con la decisione di una nuova
convocazione per venerdì prossimo 6 marzo.
Nell'azionariato di Rcs, scomposto dalla rottamazione del patto
di sindacato, ci sono almeno tre azionisti critici sull'operazione
così come è stata prospettata: Urbano Cairo (3,66%), gli eredi
Rotelli (3,37%) e Diego Della Valle (7,3%). La valutazione tra i
120 e i 150 mln, prosegue il giornale, non evita a Rcs di riportare
una minusvalenza di qualche decina di milioni, visto che il prezzo
di carico della Libri, al netto della cassa, è per Rcs di 180
mln.
In consiglio, dove solo la famiglia Rotelli è direttamente
rappresentata, finora erano solo due le voci contrarie: quella di
Attilio Guarnieri (indicato da Pandette) e quella dell'ex
presidente Piergaetano Marchetti. Tuttavia le argomentazioni dei
soci perplessi, conclude il quotidiano, avrebbero aperto una
breccia anche nel resto dell'azionariato, rendendo quanto mai
incerto l'esito del cda convocato ad hoc per discutere della
proposta sui Libri che, nelle attese, avrebbe dovuto concludersi
con un'apertura a Mondadori per iniziare la due diligence,
trasmettendo poi il dossier al nuovo consiglio che sarà nominato
dall'assemblea del 23 aprile.
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