Di Andrea Cabrini (Class Cnbc)
'Le sinergie che possono essere fatte da un overlap di Rai -
Mediaset sono nell'ordine di varie dozzine di milioni di euro. E'
un'operazione che 'It makes sense' ma bisogna vedere se c'è la
volontà industriale e politica di fare le sinergie'.
Lo ha detto Alessandro Falciai, presidente Assiteca Sim e
fondatore di Dmt (ora Ei Towers), durante un'intervista a Class
Cnbc (televisione del gruppo Class E. che insieme a Dowjones &
Co. controlla questa agenzia) in merito al valore della fusione di
Rai Way in Ei Towers.
D: La borsa è stata colta di sorpresa questa mattina, Lei se
l'aspettava una mossa di questo tipo?
R: Ma guardi, mi vien da sorridere perchè ricordo che nel 2008,
Dmt aveva fatto l'offerta per l'operazione Eiffel. Poi a causa del
crollo dei mercati l'operazione non andò in porto. Avevamo già
concordato con le banche una linea di finanziamenti e facemmo
un'offerta a Mediaset per comprare le loro torri. All'epoca
l'offerta fu rifiutata in quanto le torri erano reputate
strategiche. Oggi le cose si ripetono. Ei Towers ha fatto
un'offerta e ha partecipato alla gara delle torri telco di Wind. Di
fatto quest'offerta risulta non ancora completata, ma non è andata
a buon fine perchè c'è Abertis, gli spagnoli, che stanno negoziando
l'esclusiva. E quindi avendo Ei Towers probabilmente già
contrattato dei finanziamenti, immagino senior, con le banche,
aveva liquidità da poter usare. Giustamente ha pensato di metterla
su Rai Way. L'operazione industrialmente 'it makes sense' perchè ci
sono assolutamente degli overlap, delle sinergie che possono
scaturire da questa operazione molto importanti. Ecco bisogna
essere pronti a fare queste sinergie. E' là che si crea valore. Ci
sono molte torri ridondanti e molti operatori in sovrapposizione.
Quindi l'operazione va bene e il prezzo è un prezzo sicuramente
interessante. Tra l'altro mi viene da domandare, visto che parlano
del 50% in più rispetto al prezzo di quotazione, perchè non l'hanno
fatta prima quest'operazione? Ma ciò detto l'operazione va bene
industrialmente, bisogna saper fare le sinergie.
D: Lei stava parlando della valutazione, perchè in questo
momento questo business fa gola? Che cosa si può vedere per il
futuro?
R: Il business è dicotomico, c'è un aspetto che riguarda le
torri broadcast (televisioni e radio) e un aspetto che riguarda le
trasmissioni telecom. Il business broadcast, come ben sappiamo, è
un business maturo. Che vuol dire che non c'è un ulteriore
copertura da sviluppare, ma c'è solo una razionalizzazione da fare
tra varie infrastrutture. Ecco come si crea valore. Il mondo
telecom invece ha ancora una certa dinamica di crescita, un certo
interesse, la copertura c'è ma può migliorare molto soprattutto per
le nuove tecnologie, cioè più capillari. Quindi è un mondo che può
vedere una crescita importante nella Top Line. Da un punto di vista
strategico, devo dire, guardando soprattutto nel medio e lungo
termine, il mondo del broadcast andrà sempre più in streaming, dove
l'infrastruttura è quella e rimarrà sempre importante. Ma la gamma
da sviluppare, dove c'è il futuro di crescita sull'Italia, è la
parte telecom. Quindi un operatore concentrato solamente sul
broadcast deve sì fare sinergie, ma poi guardare anche la parte
telecom per avere una prospettiva di cinque, sei, sette anni di
grande interesse.
D: Lei faceva riferimento al prezzo, vale un premio come quello
che Ei Towers è disposta a pagare per Rai Way?
R: Mediaset ha comunque una tradizione di cautela sulle
acquisizioni, soprattutto su quelle infrastrutturali e quindi
avranno fatto i loro conti. Ribadisco, il prezzo è importante e
allettante per il potenziale venditore. Per creare valore sugli
azionisti bisogna fare le sinergie.
Bisogna estrinsecare un valore che c'è da due infrastrutture
praticamente sovrapposte. Vuol dire incidere sulle strutture,
demolire delle torri in sovrapposizione, ridurre il personale e
ridurre i service. A domanda: sono in grado e hanno la voglia
industriale e politica di fare questa sinergia è un altro paio di
maniche.
D: Un altro fronte su cui il mercato sta ragionando è la
possibile apertura o convergenza verso chi fa il mestiere delle
telecomunicazioni. Come vede questa prospettiva? si sta aprendo la
porta anche a un gioco più ampio?
R: Il mercato si sta un pò dividendo perchè io non penso che
Mediaset una volta fatta l'operazione Rai sarà in grado di fare
anche un operazione Wind o Telecom. Quindi si stanno creando due
schieramenti, uno broadcast e l'altro telecom. Vediamo come andrà
in porto l'operazione Wind, gli spagnoli di Abertis sono i favoriti
ma non è detto che l'operazione si chiuda in questo senso. E poi
vedremo la quotazione Telecom. E' chiaro che pensare a un
accorpamento della rete Telecom con la rete Wind 'it makes sense'.
Anche qua ci sono molte sinergie da sviluppare e molto potenziale
da estrinsecare. Quindi vedo nel medio termine il crearsi di due
schieramenti, uno broadcast con televisione e radio, e l'altro
telecomunicazioni. Che non è detto che poi in un futuro non possano
avvicinarsi, ma, ora come ora, le vedo come due strade
separate.
D: La diffusione di Internet e della piattaforma Web, protocollo
tcp/ip e la migrazione del consumo su questa piattaforma, secondo
Lei consentirà di mantenere il valore in questi impianti che sono
nati quando la televisione era il media principale? Oppure nel
corso del tempo c'è la possibilità che contino di più altri tipi di
strutture?
R: Noi utilizzando molto gli smartphone, siamo abituati a volere
tutto in ogni luogo in ogni momento. Questo servizio può essere
dato solo dalla piattaforma wireless, cioè dalle frequenze. Ecco
che le torri telecom saranno sempre più importanti. Il passo
successivo che vedo, perchè siamo molto onnivori di banda, è il
cablaggio delle torri, soprattutto delle torri telecom. La torre
diventerà cioè un punto di aggregazione del segnale e poi da là si
entrerà nella Pstn (rete telefonica generale, ndr) e nella rete in
fibra per arrivare direttamente allo switch. Dopo il cablaggio
delle torri avremmo la banda larga anche wireless.
D: Questa operazione crea quasi l'unico soggetto di mercato in
questa industria, crede che possa passare indenne anche l'esame
dell'Antitrust?
R: Ricordo che Ei Towers oggi è la vecchia Dmt con un nome
diverso. Quando noi proponemmo la fusione con le torri Mediaset
passammo attraverso una procedura Antitrust. Naturalmente anche
questa operazione verrà passata al vaglio. Nel mondo ci sono casi
di situazioni simili, guardiamo in Francia dove Tdf è l'operatore
unico per tutte le televisioni. Così in Uk, in Germania e
quant'altro quindi non sarebbe un'anomalia dal punto di vista
industriale, in Europa quanto meno. Quello che bisognerà garantire
è un adeguato spazio per i piccoli operatori.
Le televisioni private da queste operazioni potrebbero vedersi
schiacciate.
D: E' il tema dell'accesso all'infrastruttura. Nei comunicati è
una delle prime cose che stanno promettendo.
R: Assolutamente. Mi lasci dire un'altra cosa sul timing
dell'operazione. Se capisco il fatto che una volta chiusa
l'operazione Wind era opportuno e necessario aprirne un altra, devo
dire che c'è anche la situazione governance della Rai. Il Cda è in
scadenza e il Governo sta pensando di emanare un decreto di
urgenza. Ecco mi chiedo quanto in Rai siano empowered, cioè abbiano
il potere di prendere decisioni delicate o se non vogliano
aspettare un attimo un board nuovo. Il taglio dell'operazione
sicuramente lascia qualche perplessità.
D: Quindi Lei pensa che l'operazione potrebbe subire qualche
rallentamento, legato alla dinamica politica? In fondo, il
ministero dell'Economia è e resta l'azionista di riferimento
attraverso la Rai.
R: Il Cda oggi è in scadenza e non si sa se verrà rieletto con
la Gasparri o con la 'Renzi' (il nuovo decreto legge sull'assetto
della Rai, ndr). Quindi anche là si crea a mio avviso una posizione
abbastanza incerta.
D: In conclusione, come cambia la prospettiva di Mediaset nel
suo complesso e anche di Berlusconi? Che idea s'è fatto su come sta
cambiando l'orizzonte e la strategia di Fininvest/Mediaset in
questa fase con un'operazione come quella di Mondadori - Rcs che ci
dice che punta sulle infrastrutture?
R: Quando organizzammo la fusione tra Dmt e le torri di Mediaset
io dissi al presidente Confalonieri che questa sarebbe stata una
delle gambe importanti nel futuro. E si sta verificando tale. E'
chiaro però che un operatore integrato come Fininvest deve pensare
a degli sviluppi che non siano solo classiche linee di business, ma
deve creare delle alternative.
red/cas