I principali indici europei hanno chiuso le contrattazioni
contrastati: il Ftse Mib ha segnato un -0,33% a 20.941 punti, il
Dax un +0,19%, il Ftse 100 un -0,17%, il Cac-40 un +0,39% e l'Ibex
un -0,19
I dati macroeconomici di oggi non hanno avuto un particolare
impatto sulle piazze Ue. L'indice Pmi servizi di gennaio definitivo
si è attestato a 52,7 punti (consenso 52,3 punti), le vendite al
dettaglio sono cresciute dello 0,3% m/m (consenso invariato). In
America l'indice Pmi servizi di gennaio definitivo si è attestato a
54,2 punti (54 punti il consenso), mentre l'indice Ism servizi di
gennaio è stato pari a 56,7 punti (56,4 punti il consenso).
Il dato più rilevante è stato quello sulle scorte di greggio
statunitensi nella settimana al 30 gennaio che sono risultate pari
a 413,06 mln di barili, in rialzo di 6,333 mln di barili rispetto
alla settimana precedente. L'aumento delle scorte ha comportato un
lieve incremento dei cali sul Brent e sul Wti, che ora scambiano
rispettivamente a 56,17 dollari al barile e a 50,51 usd al barile.
A piazza Affari Tenaris ha perso il 3,03%, Saipem l'1,95% e Eni
l'1,41%.
In lieve rialzo Atlantia (+0,26% a 22,94 euro). Goldman Sachs
ha
rimosso il titolo dalla sua Pan-Europe Conviction Buy List dopo
la recente sovraperformance. Gli analisti hanno confermato comunque
il rating buy sull'azione alzando il prezzo obiettivo a 26 euro da
24,9 euro.
In luce Mediaset (+3,64% a 4,158 euro). Il Cfo del gruppo, Marco
Giordani, in un'intervista ha confermato che la pubblicitá tv in
Italia potrebbe tornare a crescere nel 2015, aggiungendo che i
ricavi pubblicitari potrebbero salire tra il 2 e il 4%. A detta
degli analisti questa è una notizia positiva.
Tra gli editoriali in rialzo anche L'Espresso (+3,04%), Cairo
Comm. (+0,81%), Rcs (+2,45%) e Mondadori (+0,7%). In lieve calo
(-0,29%) Class E. (che insieme a Dow Jones & Co. controlla
questa agenzia) che consolida dopo i forti rialzi di ieri (+6,87%).
La scommessa di diversi esperti è sulla ripresa del mercato
pubblicitario in concomitanza con il
miglioramento del quadro macroeconomico dell'Eurozona.
In rally le popolari: B.P.E.Romagna +4,02%, B.P.Milano
+1,74%,
B.Popolare +3,07%, Creval +1,84% e BancaEtruria +8,13%. A detta
di alcuni
analisti la riforma delle popolari e la creazione di una bad
bank
potrebbero essere parte dello stesso piano.
In positivo B.Mps (+1,81% a 0,4268 euro). Il rialzo è
accompagnato da forti volumi: sono infatti passati di mano 161,98
mln pezzi, pari al 3,165% del capitale. In lieve progresso anche
Mediobanca (+0,06%), mentre Unicredit e Ubi B. hanno perso
rispettivamente lo 0,72% e lo 0,15%.
Sul resto del listino si segnala Rcs (+2,45% a 1,173 euro). Gli
scambi sono stati elevati: sono infatti passati giá di mano 8,69
mln pezzi, pari all'1,66% del capitale.
In forte rialzo Salini Impregilo (+6,36% a 3,648 euro) che
prosegue il rally partito all'incirca il 7 gennaio, momento in
cui
l'azione valeva 2,8 euro. Un analista di una primaria casa
d'affari contattato da MF-Dowjones ha spiegato che il titolo è
sottovalutato rispetto ai fondamentali e presenta quindi ampi spazi
di risalita. Inoltre, l'esperto ha evidenziato che il mercato sta
scommettendo sulle riforme a livello europeo che potrebbero
incrementare gli investimenti in infrastrutture.
In rosso Saras (-2,97% a 0,98 euro). A detta di un analista il
recupero del prezzo del greggio avvenuto nelle ultime sedute è
negativo per il titolo in quanto incide negativamente sui margini
di raffinazione.
sda
susanna.scotto@mfdowjones.it