Banca Generali ha chiuso il primo semestre con un utile in calo a 92,6 milioni (-14% a/a).

Il margine di intermediazione, si legge in una nota, si è attestato a 223,4 milioni contro i 235,3 milioni dello scorso esercizio. Il dato è in lieve flessione grazie alla positiva dinamica delle commissioni ricorrenti e del margine finanziario che hanno compensato l'andamento nettamente meno favorevole dello scorso esercizio dei mercati finanziari.

Tra le commissioni si segnala il progresso di quelle di gestione (317,9 milioni, +14%) di riflesso alla crescita delle masse e all'accelerazione delle commissioni bancarie e d'ingresso (36,1 milioni +25%). Queste ultime hanno beneficiato dei nuovi prodotti e servizi lanciati della banca nell'ultimo anno per completare l'offerta e favorire la diversificazione dei ricavi.

Le commissioni variabili (performance fees), al contrario, hanno mostrato una sensibile riduzione (22,6 milioni, -70%) risentendo del trend dei mercati finanziari nel periodo.

Il margine finanziario si è attestato a 48,6 milioni (+18,7%) beneficiando principalmente della decisione di aumentare il profilo difensivo del portafoglio titoli della tesoreria ad inizio anno con conseguente aumento degli utili da trading nel periodo. La decisione di reinvestire la liquidità nel secondo trimestre ha favorito una ripresa del margine d'interesse (14,8 milioni +12% t/t) che si prevede proseguirà nel corso dell'anno. A fine giugno il portafoglio di tesoreria (99% in bond) è risultato in crescita a ?6,0 miliardi (+ 5% da inizio anno) sia per il progressivo reinvestimento della liquidità negli ultimi mesi, sia per l'acquisizione di nuove masse nel periodo (depositi +22%). Il portafoglio conferma un profilo prudente con una duration complessiva pari a 2,3 anni e una maturity di 3,5 anni.

I costi operativi si sono attestati a 93,6 milioni (+0,4%) sostanzialmente invariati rispetto allo scorso anno. Il dato include ?3,8 milioni per i versamenti ai fondi di risoluzione bancari (?1,8 milioni nel primo semestre 2017).

L'incidenza dei costi sulle masse complessive si è ulteriormente ridotta a 32 bps (34 bps a fine 2017) e il cost/income ratio reported si è attestato al 40%, confermandosi su livelli di eccellenza.

Il cost/income al netto delle commissioni variabili di performance ha mostrato un sensibile miglioramento attestandosi al 42,7% (dal 54,3% del primo semestre 2017 e dal 52,3% di fine 2017).

Nel secondo trimestre l'utile netto si è attestato a 43,5 milioni (51,9 milioni nel secondo trimestre 2017) dopo aver spesato rettifiche da valutazione per 3,8 milioni legate all'applicazione del nuovo principio IFRS 9 nel contesto di straordinaria volatilità sui governativi italiani.

Sempre nel secondo trimestre i costi operativi hanno mostrato una crescita contenuta (47 milioni, +1,6%); il margine di intermediazione è rimasto quasi invariato nel periodo attestandosi a 109,3 milioni

contro i 112,8 milioni dello scorso esercizio.

Il semestre include rettifiche di valore nette per 3,6 milioni (3,2 milioni nel primo semestre 2017) di cui 3,3 milioni relative a rettifiche collettive di valutazione al portafoglio titoli della banca in coerenza con il nuovo principio contabile Ifrs 9. Le rettifiche si riferiscono in misura pressoché esclusiva al portafoglio di titoli di Stato italiani per l'incremento della rischiosità intercorsa nel periodo.

Il Cet 1 ratio al 30 giugno 2018, inclusivo dell'impatto dell'IFRS 9 e IFRS 15, è risultato al 18,2%. Il Total Capital ratio al 19,8%

Entrambi i coefficienti sono significativamente superiori ai requisiti SREP fissati da Banca d'Italia per il 2018 (CET1 ratio al 6,5% e Total Capital Ratio al 10,2%). L'eccedenza di capitale rispetto ai requisiti regolamentari ha toccato i 305 milioni.

Venendo ai risultati commerciali le masse totali al 30 giugno hanno toccato il nuovo picco a 58,1 miliardi (+11% rispetto allo scorso anno, +4% da inizio anno); la raccolta netta nel primo semestre 2018 è stata pari a 3,1 miliardi.

Le incognite sulle azioni monetarie delle banche centrali, alle prese con una graduale normalizzazione degli interventi, continuano a caratterizzare i mercati finanziari e in particolare il segmento del credito. Il confronto sulle politiche commerciali partito dagli Stati Uniti alimenta poi i dubbi sulla sostenibilità nel medio periodo della crescita globale.

In questo contesto i rischi di volatilità restano elevati, complici le complessità dagli interessi geo-politici internazionali e le difficoltà in Europa della Ue nel fronteggiare le nuove spinte politiche nazionaliste. Queste variabili generano incertezza anche tra i risparmiatori italiani che, tuttavia, dimostrano una crescente sensibilità alle tematiche di protezione del patrimonio e una continua propensione ad affidarsi ad interlocutori qualificati per una consulenza professionale. I flussi di raccolta di Banca Generali nel semestre si confermano infatti forti ed in ulteriore espansione rispetto alla media dell'ultimo triennio.

Lo sviluppo dell'advisory evoluta prosegue a ritmi superiori rispetto alle previsioni di inizio anno e i nuovi strumenti per diversificazione degli investimenti, come i private certificates e le gestioni "alternatives", stanno incontrando crescente riscontro tra la clientela. Per queste ragioni ci aspettiamo che il trend di crescita commerciale prosegua nella seconda parte dell'anno grazie anche all'arricchimento della gamma di soluzioni e servizi che stiamo predisponendo per i prossimi mesi.

com/cce

 

(END) Dow Jones Newswires

July 26, 2018 06:45 ET (10:45 GMT)

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