Economia / Compliance / Norme e Tributi
- Il 16% delle aziende rispondenti non ha ancora implementato
un sistema di whistleblowing;
- Il 20% delle aziende che ha implementato una casella e-mail
per la raccolta delle segnalazioni si affida solo a questo canale
non compliant;
- La maggioranza del campione analizzato garantisce
l’anonimato ai propri whistleblower. Le segnalazioni anonime
rappresentano oltre il 50% del totale;
- Supera il 60% il numero delle aziende intervistate che non
è in grado di stimare le tempistiche di gestione delle
segnalazioni;
- In media le aziende italiane ricevono 6,7 segnalazioni di
sospetti di illeciti ogni anno.
EQS Group Italia, con il contributo di EY Italia, ha presentato
i dati inediti della seconda indagine sul whistleblowing nelle
aziende italiane, in occasione della Conferenza Europea dedicata
all’Etica e alla Compliance 2023 (titolo originale: “European
Compliance and Ethics Conference”, in breve “ECEC”) svoltasi
martedì 17 ottobre.
L’inchiesta – condotta tra il 4 settembre e l’8 ottobre 2023 –
mira a fotografare le correnti modalità di raccolta e gestione
delle segnalazioni nelle aziende e organizzazioni italiane, così
come a rilevare gli impatti che la recente entrata in vigore della
Legge Italiana sul Whistleblowing (d.Lgs n. 24/2023) ha avuto su
strumenti e processi in materia, grazie al confronto tra le
evidenze emerse nell’edizione 2022 e quella di quest’anno.
Sul campione di 135 aziende intervistate, provenienti da
differenti settori e con diverse dimensioni, solamente un 16%
dichiara di non essere in possesso di un sistema di segnalazione di
illeciti interno. Questo dato evidenzia un miglioramento rispetto a
quanto rilevato nel 2022 (22%) e lascia presupporre un nesso
positivo con l’arrivo della nuova disciplina italiana in materia.
Tuttavia, analizzando in dettaglio la composizione delle aziende
sprovviste di un sistema, si rileva la presenza di organizzazioni
con oltre 250 dipendenti (23% sul 16% totale), che risultano quindi
inadempienti rispetto ai nuovi requisiti del d.Lgs n. 24/2023 in
vigore su questo segmento di aziende dallo scorso 15 luglio.
Analizzando la scelta del canale di segnalazione messo a
disposizione, invece, quest’anno si attesta al primo posto (66%) la
piattaforma in cloud realizzata da provider esterni e solamente al
secondo posto l’utilizzo di una casella e-mail dedicata (53%).
Malgrado la rinnovata attenzione verso la sicurezza del sistema, si
evidenzia che il 20% delle aziende intervistate dichiara di
affidarsi solamente alla casella e-mail per la ricezione delle
segnalazioni di illeciti. Anche rispetto a questo punto, non pare
essere ancora ultimato l’adeguamento alla nuova normativa né alle
nuove linee guida pubblicate da ANAC che considerano la mail non
compliant.
Rispetto alla scelta del destinatario e gestore delle
segnalazioni, invece, l’organismo di vigilanza (O.d.V.) si conferma
anche quest’anno al primo posto (41%), anche se emerge un netto
aumento – soprattutto nelle aziende con oltre 1000 dipendenti –
dell’affidamento della tematica a un organo collegiale interno
preposto (ad esempio il cd. “Comitato Whistleblowing”) che dal 15%
del 2022 sale al 26% – sintomo di una crescente volontà di
occuparsi direttamente del tema.
I whistleblower sono ancora in maggioranza dipendenti diretti
dell’organizzazione, nonostante si noti un aumento di 3 punti in
percentuale di segnalazioni provenienti da dipendenti di aziende
fornitrici o partner dell’azienda in questione. Questo incremento
può essere fatto risalire all’ampliamento dell’ambito soggettivo
imposto dalla nuova legge italiana che, come per la Direttiva UE
2019/1937, prevede l’estensione delle tutele a queste categorie.
Tra chi segnala, inoltre, oltre il 60% sceglie la modalità di tipo
anonimo, ora garantita dalla maggior parte delle aziende sebbene
non obbligatoria per legge.
In media le aziende italiane ricevono 6,7 segnalazioni di
sospetti di illeciti ogni anno, con un aumento rispetto a quanto
emerso lo scorso anno per le fasce di 250-999 dipendenti (6 vs. 1,5
del 2022), 1.000-4.999 dipendenti (5 vs. 3,2) e 5.000-10.000 (18
vs. 15,5). La bontà di queste segnalazioni viene confermata da
percentuali che toccano il 90% per quanto riguarda la conseguente
apertura di un’indagine interna atta ad approfondire quanto
riportato dai whistleblower così come dalla presa di provvedimenti
disciplinari per una media del 20% dei casi, dato in aumento
rispetto al 2022 (17%) e che sfiora il 34% per le aziende con
250-500 dipendenti.
Le segnalazioni, per lo più dedicate a temi afferenti allo
scorretto trattamento dei dipendenti e il conflitto di interessi,
vengono chiuse e archiviate solamente nel 33% dei casi in
conformità con le tempistiche previste dalla legge italiana (7
giorni per la notifica della ricezione del caso e 90 per la
comunicazione dell’esito). Il 60% dei rispondenti, invece, si
dichiara non in grado di stimare le relative tempistiche –
indicatore che evidenzia la necessità di dotarsi di strumenti
adeguati al monitoraggio di questo parametro. Non pare essere un
caso, il fatto che il 31% di queste aziende faccia affidamento
solamente a canali di tipo tradizionale, come la casella e-mail, la
posta oppure la linea telefonica.
Per finire, si segnala che le aziende italiane, oltre al
semplice adeguamento ai requisiti normativi previsti, si stanno
impegnando a promuovere una cultura organizzativa basata su
trasparenza e fiducia, come dimostrato dal 60% di rispondenti che
accettano anche segnalazioni su tematiche non comprese nella
legge.
È possibile visionare il report completo su sito di EQS Group
S.r.l.:
https://www.integrityline.com/it/competenza/white-paper/report-indagine-whistleblowing-italia/
Laura Santeusanio, Managing Director di EQS Group S.r.l. afferma
“La survey condotta quest’anno ha mostrato che, nonostante ci siano
ancora alcune resistenze nell’adottare sistemi adeguati a quanto
previsto dalla normativa, le aziende hanno finalmente iniziato a
comprendere che il valore del whistleblowing non sta solo nella
prevenzione di possibili reati, ma anzi costituisce uno strumento
di controllo diffuso del clima aziendale e dell’operatività
dell’azienda nel suo complesso”.
Piero Di Michele, Partner EY Forensics, Fraud Prevention &
Compliance Solution Leader, commenta: “In sintesi, emerge un quadro
complessivo di progressiva convergenza delle aziende verso
l’adeguamento alla norma, anche se per ora l’attenzione sembra
focalizzata più sull’esistenza di sistemi e procedure che sul loro
efficace funzionamento”.
Marianna Lamolinara, Partner EY Forensics, Investigation
Solution Leader, prosegue: “Attributi come l’efficacia e la
credibilità del modello di gestione saranno determinanti non solo
affinché siano perseguiti appieno gli obiettivi di promozione
dell’etica e della trasparenza di impresa, ma anche per consentire
alle imprese stesse di proteggersi da quei rischi che attengono
tanto alla sfera legale e di compliance quanto all’immagine e alla
reputazione”.
European Compliance & Ethics
Conference (ECEC)
La European Compliance & Ethics Conference (ECEC) è una
conferenza virtuale dedicata all’etica e alla compliance, promossa
e organizzata dal 2019 da EQS Group – azienda tedesca fornitrice di
soluzioni digitali per i processi di Compliance e Investor
Relations. L’edizione 2023, in programma martedì 17 ottobre, ha
previsto numerosi appuntamenti (webinar, conferenze, masterclass)
assieme ai principali esperti internazionali e con le oltre 6.000
registrazioni si riconferma una degli appuntamenti più attesi
nell’ambito. Durante il pomeriggio, ECEC ha ospitato il webinar dal
titolo “Whistleblowing in Italia: Le nuove regole e le prospettive
per le aziende”, in occasione delle quale sono stati presentati in
anteprima i risultati della survey condotta da EQS Group S.r.l. e
dedicata all’analisi del whistleblowing nelle aziende italiane.
All’evento hanno preso parte Piero Di Michele, Partner presso EY
Italia, Marianna Lamolinara, Partner presso EY Italia, Giorgio
Casana, Direttore Internal Audit presso Acciaierie d’Italia,
Daniele Saporiti, Group Risk & Compliance Manager presso
Dedalus, e Laura Santeusanio, Managing Director presso EQS Group
Italia.
Maggiori informazioni circa la conferenza a questo sito:
https://www.ecec-community.com/
Vedi la
versione originale su businesswire.com: https://www.businesswire.com/news/home/20231024874584/it/
Contatto per la stampa di EQS
Group:
Alice Protti Marketing Manager – EQS Group S.r.l. E-Mail:
alice.protti@eqs.com Telefono: +39 0200707049
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