Mondadori: M. Berlusconi, missione non è compiuta (milanofinanza.it)
April 05 2017 - 1:09PM
MF Dow Jones (Italian)
Di Andrea Montanari - milanofinanza.it
Conti in ordine, capacità di generare cassa, leadership di
mercato, prospettive di crescita e solidità sufficiente per
espandersi all'estero. Sono questi i pilastri del discorso del
presidente Marina Berlusconi al management meeting di Mondadori di
fine marzo in cui sono stati analizzati il bilancio 2016 e le
prospettive dei prossimi anni. Con una priorità: "Continueremo a
investire in Italia e in Francia, attraverso acquisizioni e
iniziative di sviluppo, con l'obiettivo di consolidare e rafforzare
tutte le aree di business, cogliendo le opportunità che si
presenteranno". Quindi: la misssione non è finita.
Perché, la casa editrice di Segrate che ha chiuso il bilancio
"con un andamento positivo, per il terzo anno consecutivo, in
costante miglioramento e crescita", come ha specificato Berlusconi
nell'introduzione del suo discorso durato oltre 14 minuti, "con
ricavi che sono cresciuti a doppia cifra (+12,5%), grazie alle
acquisizioni di Rcs Libri e Banzai Media", e con un ebitda che
"negli ultimi tre anni è più che raddoppiato, arrivando a superare
i 100 milioni". Una posizione di forza, quella della Mondadori che,
come dice il suo presidente, "è leader in tutte le aree di business
(libri, periodici e retail e digitale, tra gli editori
italiani)".
Per di più, la società guidata dall'ad Ernesto Mauri, che nel
biennio 2012-2013 aveva cumulato perdite per 350 milioni, ha visto
il 2016 chiudersi con un "utile che comincia ad avere un certa
dimensione (22,5 milioni, ndr), un valore che è previsto in
ulteriore miglioramento anche quest'anno", ha aggiunto la
presidente, che ha specificato ai manager come anche il debito sia
calato, nonostante le acquisizioni definite lo scorso anno, e che
il gruppo "è tornato a generare cassa, mentre nel 2013 ne assorbiva
(64 milioni)". Il dato relativo al free cash flow 2016 (50 milioni)
non resterà un dato isolato: "Si attesterà su questi livelli anche
nei prossimi anni, diciamo tra i 50 e i 60 milioni", ha sostenuto
Marina Berlusconi, per la quale "questi risultati sono davvero
importanti, per certi versi sorpredenti", se non "impressionanti".
Al punto che "anche la Borsa ce lo sta riconoscendo, visto che
negli ultimi 12 mesi il titolo ha aumentato il proprio valore del
78%.
Risultati importanti e significativi che però rappresentano,
secondo il presidente ma anche socio e numero 1 dell'azionista di
riferimento Fininvest, un punto di partenza per migliorare ancora.
"Oggi, noi, di fronte a questi risultati potremmo anche commettere
un grave errore, imperdonabile: l'errore di fermarci qua,
considerarci appagati dopo aver tirato un bel sospiro di sollievo
per lo scampato pericolo". Insomma, il management dell'azienda di
Segrate non deve accontentarsi di "celebrare i nostri successi come
se la missione fosse compiuta. Non è così, non può e non deve
essere così".
Partendo da questa certezza, Mondadori deve "continuare a
lavorare come ha fatto in questi anni, riuscendo a conciliare il
miglioramento costante delal qualità e al contempo mantendendo la
grande efficienza" che ha contraddistinto gli ultimi bilanci.
Perché "essere i numeri 1 vuole dire accettare di confrontarsi con
i migliori, coi grandi dell'editoria internazionale". E
soprattutto, per Marina Berlusconi, il tutto si traduce in una sola
filosofia: "Dobbiamo continuare a investire". Perché "i grandi
risultati raggiunti e gli obiettivi che ci siamo dati non sarebbero
stati possibili e non sarebbero alla nostra portata senza le due
grandi acquisizioni fatte (Rcs Libri e Banzai Media, ndr)".
E per centrare questi obiettivi il gruppo editoriale che fa capo
alla famiglia Berlusconi "dovrà continuare e investire. E così
faremo, anche perché ci sono tutte le condizioni per farlo, per
andare avanti", specifica la presidente. "Mondadori può contare su
fior di professionisti, ha i cotni in ordine, genera risorse
importanti e il suo azionista si sente più vicino che mai a questa
azienda e, soprattutto ci crede", ha aggiunto Marina Berlusconi,
strappando l'applauso della platea di dipendenti.
Poi l'affondo che fa seguito alle dichiarazioni post-bilancio
dell'ad Mauri. "Continueremo a investire in Italia e in Francia,
attraverso acquisizioni e iniziative di sviluppo". Anche perché, se
nel recente passato la società "ha attraverso un momento, una fase,
di pochi anni, nella quale aveva perso la direzione di marcia e si
era in affanno", tutto ciò "non dovrà più succedere e non
succederà", assicura Marina Berlusconi. "Siamo tornati padroni del
nostro presente, ma non è il traguardo. È il passaggio obbligato
per quello che è il nostro obiettivo e la nostra preoccupazione:
essere padroni del nostro futuro", ha ammonito i manager.
Infine, la difesa dei valori aziendali. "Di una cosa siamo
convinti: non dovranno mai cambiare, e non cambieranno mai,
l'identità, il ruolo e i valori che accompagnano la casa editrice
sin dalla sua fondazione. Siamo orgogliosi di quello che siamo e
dobbiamo credere nel nostro mestiere ed essere orgogliosi di essere
editori". Questo perché, nonostante il mercato di riferimento sia
in difficoltà da tanti, troppi anni, ossia dal 2008, "l'editoria
non vive un declino inesorabile e inarrestabile. E gli editori non
sono una razza in via di estinzione", ha voluto sottolineare la
presidente di Mondadori . "Se si è capaci di lavorare, l'editoria
ha un ottimo futuro davanti a sé".
red/mcn
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April 05, 2017 12:54 ET (16:54 GMT)
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