La struttura finanziaria dei primi 9 gruppi editoriali italiani e' complessivamente solida ma in deterioramento e molto differenziata tra le societa'. Il capitale netto aggregato si e' ridotto nell'ultimo quinquennio del 41,7% (-1.258 mln) a causa delle perdite cumulate, pari a 2.051 mln.

E' quanto emerge dall'analisi condotta dal Centro Studi di Mediobanca sui principali gruppi editoriali italiani tra il 2011 e il 2015 e i primi 9 mesi del 2016, secondo cui due gruppi fanno eccezione: Itedi, grazie ai versamenti in conto capitale dell'azionista Fca per 105 mln; e l'Espresso per il cumulo degli utili nel quinquennio.

Nel giugno-luglio 2013 Rcs ha completato una aumento di capitale in opzione per 410 mln e nel giugno 2014 ha proceduto alla conversione di azioni di risparmio in azioni ordinarie incassando un conguaglio pari a 46 mln ma nel quinquennio il suo capitale netto e' comunque diminuito (-85,1% pari a -598 mln) essenzialmente per effetto dei 1.337 mln di perdite cumulate. Anche Class E. (che assieme a DowJones&Co. controlla questa agenzia) ha effettuato un aumento di capitale nel 2014 (40 mln) a fronte di perdite cumulate nel quinquennio di 66,9 mln.

Secondo la ricerca anche i debiti finanziari hanno subito una flessione nel periodo. Tra il 2011 e il 2015 tutti i gruppi hanno ridotto la propria esposizione finanziaria, ad eccezione di Itedi, Class e in particolare Il Sole 24Ore la cui massa debitoria e' passata da 9 a 66 mln. Cairo Editore nel quinquennio non ha mai contratto debiti finanziari. Complessivamente il peso del debito finanziario aggregato su capitale proprio e' rimasto invariato (68% in 2011 e 67,9% in 2015), frutto del contemporaneo calo di patrimonio e debiti onerosi. Rcs, a causa del depauperamento del patrimonio netto, segna la maggiore fragilita' con i debiti finanziari pari a 4 volte il capitale netto nonostante questi si siano quasi dimezzati. Anche MOnrif ha un rapporto elevato dei debiti finanziari sul patrimonio netto (323,1%), peraltro in miglioramento sul 2014 quando superava il 500%. Caltagirone riporta il rapporto piu' contenuto. Nel 2015 le societa' aggregate presentano di regola una liquidita' inferiore ai debiti finanziari, con rapporti di incidenza che vanno dall'1,9% di Rcs, al 90,7% de L'Espresso. Fanno eccezione il gruppo Caltagirone Editore con un indice del 453,2% e Cairo Editore, caso unico di societa' priva di debiti onerosi.

Dallo studio emerge che a fine 2015 il maggiore gruppo per capitalizzazione e' L'Espresso (396 mln), seguito da Cairo Comm. e Rcs. Per effetto dell'apprezzamento da parte degli investitori sull'integrazione Cairo-Rcs, i due titoli interessati esprimono entrambi una capitalizzazione superiore ai 500 mln a fine ottobre 2016, nonostante il calo dell'indice generale. La capitalizzazione aggregata ha segnato una flessione del 5,5% negli ultimi 5 anni. Rcs ha subito il maggiore crollo con il -35,8% poi riassorbito nel corso del 2016. Class E. e Cairo Comm. si distinguono come le uniche societa' ad aver aumentato il proprio valore di Borsa nel quinquennio (+140,7% Class e +63,8% Cairo). A fine ottobre 2016, fatta eccezione per Cairo e Rcs, tutte le altre societa' registrano un decremento rispetto ai corsi di fine 2015, piu' elevato per Class (-53,8% tornata alle quotazioni ante aumento di capitale) e piu' contenuta per MOndadori (-12,9%).

Per quanto riguarda infine la dinamica diffusionale, il numero delle copie cartacee e' diminuito complessivamente del 34,4% negli ultimi 5 anni; con picchi del 51,8% per Italia Oggi e del 41,4% per Il Sole 24Ore e con i due maggiori Repubblica e Corriere della Sera in calo entrambe del 37% circa. Hanno tenuto meglio le testate del gruppo Monrif Quotidiano Nazionale (-20,3% e tra queste Il Giorno -15,5%) e Milano Finanza (-26,4%). Il primato del 2015 resta al Corriere (306 mila copie), davanti a Repubblica (275 mila, cifra che raddoppia a 592 mila con testate locali); seguono il gruppo Caltagirone che somma a 254 mila, il Quotidiano Nazionale (248 mila copie), Itedi (232 mila) e Il Sole 24Ore (156 mila). Post fusione con Itedi, il gruppo l'Espresso approssimerebbe le 500 mila copie nei quotidiani nazionali e le 800 mila considerando anche quelli locali, diventando il nuovo leader nel mercato dei quotidiani sopravanzando Rcs.

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November 23, 2016 09:00 ET (14:00 GMT)

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