ISRAELE: imprese italiane in allerta (MF)
October 13 2023 - 2:37AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--Aziende italiane in pre-allerta in Israele: se la
guerra contro Hamas avrà un'escalation, sono pronti i piani di
evacuazione dei dipendenti. A occuparsene è la società pioniera
della gestione dei rischi per la sicurezza e la salute,
International SOS, che affianca nelle emergenze il 64% delle
aziende dell'indice Fortune Global 500: dagli uragani alle
epidemie, dai colpi di Stato ai conflitti come quello in corso in
Ucraina e tra Israele e Hamas.
La società ha già inviato tre task force sul campo. «Abbiamo
innalzato il livello di allerta nel Paese, consigliando a tutte le
organizzazioni presenti ancora sul terreno di evacuare il personale
non essenziale», spiega Franco Fantozzi, ex Ros, e ora senior
security advisor della società, a MF-Milano Finanza.
«Abbiamo il nostro personale sul campo, medici e specialisti
della security. C'è poi, pienamente operativa, la nostra squadra di
intelligence: riceviamo costantemente bollettini dal territorio che
aggiorniamo e condividiamo con i nostri clienti. Il lavoro avviene
in stretto coordinamento con i nostri centri di assistenza in
Europa».
Due aziende del settore utility, una delle infrastrutture e
molti tra accademici e ricercatori italiani impegnati nei progetti
hi-tech dei distretti israeliani, sono al momento monitorati da
International SOS. Israele è il sesto mercato di destinazione
dell'export Italiano in Medio Oriente e Nord Africa. Lo scorso
marzo, il premier israeliano Benjamin Netanyahu era a Roma, al
primo forum economico italo-israeliano, e le imprese presenti erano
decine. Benché l'ultimo rapporto pubblicato dal ministero delle
Finanze indichi che gli investimenti esteri neI Paese sono
diminuiti del 60% a 2,6 miliardi di dollari nei primi tre mesi
dell'anno, la presenza italiana resta forte.
Uno degli ultimi contratti riguarda MM, che con i partner Dana
Engineering, Yaniv Zohar Engineering e Levy-Shtark Zilberstein
Consulting Engineering, si è aggiudicata il progetto della linea 1
del metrò di Tel Aviv da Metropolitan Transit System Ltd, un
progetto complessivo di circa 20 miliardi di euro. Sul mercato
israeliano c'è anche Enel: a partire dal lancio dell' Innovation
Hub di Tel Aviv nel 2016, lavora con startup locali di fintech,
cybersecurity, manutenzione preventiva e automazione, generazione
di energia verde e mobilità elettrica. Tra le quotate di Stato,
anche Leonardo (nonostante l'annunciato delisting della controllata
Drs dalla borsa di Tel Aviv) ha rapporti solidi col Paese e a
febbraio ha firmato partnership con Israeli Innovation Authority e
con Ramot Tel Aviv University.
«Nell'ultimo bollettino di oggi (ieri, ndr) rileviamo che
persiste il rischio - al momento moderato, ma dalle conseguenze
certamente gravi - di un'escalation a livello regionale»,
sottolinea Fantozzi. «Ai manager consigliamo di fare tutti i
preparativi e valutare come avverrebbe l'evacuazione della loro
forza lavoro da Israele nel caso in cui gli sviluppi richiedessero
la partenza con breve preavviso o il trasferimento all'interno del
Paese.
Sta a noi poi decidere modalità e percorsi. A differenza di
quando abbiamo portato dipendenti italiani via dall'Ucraina»,
osserva il manager, «qui ci sono più alternative: via mare dal
porto di Haifa; via terra, tenendo conto che le autorità israeliane
hanno chiuso molte strade principali nel distretto meridionale, e
via cielo in base all'operatività dell'aeroporto Ben Gurion.
International SOS è in grado di organizzare voli charter in
qualsiasi momento».
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1308:21 ott 2023
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