Di Andrea Montanari - milanofinanza.it

Conti in ordine, capacità di generare cassa, leadership di mercato, prospettive di crescita e solidità sufficiente per espandersi all'estero. Sono questi i pilastri del discorso del presidente Marina Berlusconi al management meeting di Mondadori di fine marzo in cui sono stati analizzati il bilancio 2016 e le prospettive dei prossimi anni. Con una priorità: "Continueremo a investire in Italia e in Francia, attraverso acquisizioni e iniziative di sviluppo, con l'obiettivo di consolidare e rafforzare tutte le aree di business, cogliendo le opportunità che si presenteranno". Quindi: la misssione non è finita.

Perché, la casa editrice di Segrate che ha chiuso il bilancio "con un andamento positivo, per il terzo anno consecutivo, in costante miglioramento e crescita", come ha specificato Berlusconi nell'introduzione del suo discorso durato oltre 14 minuti, "con ricavi che sono cresciuti a doppia cifra (+12,5%), grazie alle acquisizioni di Rcs Libri e Banzai Media", e con un ebitda che "negli ultimi tre anni è più che raddoppiato, arrivando a superare i 100 milioni". Una posizione di forza, quella della Mondadori che, come dice il suo presidente, "è leader in tutte le aree di business (libri, periodici e retail e digitale, tra gli editori italiani)".

Per di più, la società guidata dall'ad Ernesto Mauri, che nel biennio 2012-2013 aveva cumulato perdite per 350 milioni, ha visto il 2016 chiudersi con un "utile che comincia ad avere un certa dimensione (22,5 milioni, ndr), un valore che è previsto in ulteriore miglioramento anche quest'anno", ha aggiunto la presidente, che ha specificato ai manager come anche il debito sia calato, nonostante le acquisizioni definite lo scorso anno, e che il gruppo "è tornato a generare cassa, mentre nel 2013 ne assorbiva (64 milioni)". Il dato relativo al free cash flow 2016 (50 milioni) non resterà un dato isolato: "Si attesterà su questi livelli anche nei prossimi anni, diciamo tra i 50 e i 60 milioni", ha sostenuto Marina Berlusconi, per la quale "questi risultati sono davvero importanti, per certi versi sorpredenti", se non "impressionanti". Al punto che "anche la Borsa ce lo sta riconoscendo, visto che negli ultimi 12 mesi il titolo ha aumentato il proprio valore del 78%.

Risultati importanti e significativi che però rappresentano, secondo il presidente ma anche socio e numero 1 dell'azionista di riferimento Fininvest, un punto di partenza per migliorare ancora. "Oggi, noi, di fronte a questi risultati potremmo anche commettere un grave errore, imperdonabile: l'errore di fermarci qua, considerarci appagati dopo aver tirato un bel sospiro di sollievo per lo scampato pericolo". Insomma, il management dell'azienda di Segrate non deve accontentarsi di "celebrare i nostri successi come se la missione fosse compiuta. Non è così, non può e non deve essere così".

Partendo da questa certezza, Mondadori deve "continuare a lavorare come ha fatto in questi anni, riuscendo a conciliare il miglioramento costante delal qualità e al contempo mantendendo la grande efficienza" che ha contraddistinto gli ultimi bilanci. Perché "essere i numeri 1 vuole dire accettare di confrontarsi con i migliori, coi grandi dell'editoria internazionale". E soprattutto, per Marina Berlusconi, il tutto si traduce in una sola filosofia: "Dobbiamo continuare a investire". Perché "i grandi risultati raggiunti e gli obiettivi che ci siamo dati non sarebbero stati possibili e non sarebbero alla nostra portata senza le due grandi acquisizioni fatte (Rcs Libri e Banzai Media, ndr)".

E per centrare questi obiettivi il gruppo editoriale che fa capo alla famiglia Berlusconi "dovrà continuare e investire. E così faremo, anche perché ci sono tutte le condizioni per farlo, per andare avanti", specifica la presidente. "Mondadori può contare su fior di professionisti, ha i cotni in ordine, genera risorse importanti e il suo azionista si sente più vicino che mai a questa azienda e, soprattutto ci crede", ha aggiunto Marina Berlusconi, strappando l'applauso della platea di dipendenti.

Poi l'affondo che fa seguito alle dichiarazioni post-bilancio dell'ad Mauri. "Continueremo a investire in Italia e in Francia, attraverso acquisizioni e iniziative di sviluppo". Anche perché, se nel recente passato la società "ha attraverso un momento, una fase, di pochi anni, nella quale aveva perso la direzione di marcia e si era in affanno", tutto ciò "non dovrà più succedere e non succederà", assicura Marina Berlusconi. "Siamo tornati padroni del nostro presente, ma non è il traguardo. È il passaggio obbligato per quello che è il nostro obiettivo e la nostra preoccupazione: essere padroni del nostro futuro", ha ammonito i manager.

Infine, la difesa dei valori aziendali. "Di una cosa siamo convinti: non dovranno mai cambiare, e non cambieranno mai, l'identità, il ruolo e i valori che accompagnano la casa editrice sin dalla sua fondazione. Siamo orgogliosi di quello che siamo e dobbiamo credere nel nostro mestiere ed essere orgogliosi di essere editori". Questo perché, nonostante il mercato di riferimento sia in difficoltà da tanti, troppi anni, ossia dal 2008, "l'editoria non vive un declino inesorabile e inarrestabile. E gli editori non sono una razza in via di estinzione", ha voluto sottolineare la presidente di Mondadori . "Se si è capaci di lavorare, l'editoria ha un ottimo futuro davanti a sé".

red/mcn

 

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April 05, 2017 12:54 ET (16:54 GMT)

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