Seduta piuttosto volatile per il Ftse Mib che, dopo una

partenza in rialzo, ha progressivamente invertito la rotta per passare in

deciso territorio negativo e recuperare una parte del terreno perso solo

sul finale di seduta.

Il Ftse Mib a fine giornata ha perso lo 0,66%. Ha prevalso il segno meno

anche su Dax (-0,91%) e Cac 40 (-0,45%) mentre ha chiuso in leggero rialzo

il Ftse 100 (+0,42%).

Male soprattutto il comparto bancario in un contesto di mercato nel

quale l'attenzione di analisti e operatori si è concentrata sulle parole

di ieri della Fed.

Il fatto che la banca centrale americana, notano diversi esperti, abbia

indicato un aumento piú graduale dei tassi da un lato è positivo per i

mercati, ma dall'altro fa capire che il quadro macro globale è meno buono

del previsto.

Sul fronte macroeconomico, le richieste settimanali di sussidi di

disoccupazione sono salite di 7.000 unitá a quota 265.000, al

di sotto delle attese del consenso a 267.000. La media mobile nelle ultime

quattro settimane, considerata piú attendibile dal mercato perchè meno

volatile, è a 268.000, in ribasso di 750 unitá dalle 267.250 riviste di

sette giorni fa.

Molto bene l'indice sull'attivitá manifatturiera regionale elaborato

dalla Fed di Filadelfia che si è attestato a marzo a 12,4 punti, in forte

miglioramento dai -2,8 di febbraio, stracciando nettamente il consenso a

quota -2.

Nessuna particolare novitá dalla BoE che ha deciso di lasciare

invariato il programma di allentamento quantitativo a 375 mld gbp e il

bank rate stabile allo 0,5%.

Il Ftse Mib è stato penalizzato principalmente dalla performance dei

bancari: B.Popolare -14,19%, B.P.E.Romagna -6,6%, Mediobanca -6,11%,

B.P.Milano -5,56%, Unicredit -4,19%, B.Mps -4,1%, Ubi B. -3,5% e Intesa

Sanpaolo -2,78%.

In progresso invece Snam (+2,88%) dopo la pubblicazione di dati in

leggera crescita a livello di risultato e ricavi; proposta una cedola di

0,25 euro.

Bene anche i titoli legati al petrolio: Eni +1,8%, Saipem +1,27% e

Tenaris +1,77%.

Finmeccanica (-1,64%) è finita sotto la lente del mercato dopo i conti e

la presentazione odierna. La societá, in dettaglio, ha chiuso il 2015 con

un utile netto di 527 milioni di euro, dato 26 volte superiore rispetto ai

20 milioni del 2014.

Nel corso dell'evento a Milano, il numero uno Mauro Moretti ha

affrontato vari temi. Sul fronte Drs il manager ha sottolineato che

l'azienda ora è completamente diversa rispetto ad un anno fa, aprendo ad

un possibile partner finanziario. Agli stadi finali, invece, la trattativa

per gli Eurofighter che Finmeccanica fornirá al Kuwait. Definito giusto,

infine, il prezzo per la vendita di Ansaldo Sts a Hitachi.

In salita infine Mediaset (+0,97%) e - fuori dal listino principale -

Mondadori (+2,88%) grazie ai positivi dati e outlook.

"Non penso che riusciremo giá quest'anno poi saremo pronti. Un'azienda

quotata in borsa deve essere in grado di remunerare gli azionisti". Così

l'amministratore delegato di Mondadori, Ernesto Mauri, ha risposto a chi

gli chiedeva se fosse possibile un ritorno al dividendo nel 2016. Infine,

il closing dell'acquisizione di Rcs libri da parte di Mondadori dovrebbe

avvenire entro il 15 aprile.

Tra le altre blue chip, poco mossa Generali Ass. (+0,22%) in attesa dei

risultati mentre ha chiuso in rosso Telecom I. (-1,94%).

fus

 

(END) Dow Jones Newswires

March 17, 2016 12:58 ET (16:58 GMT)

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