Ennesimi minimi per i tassi di interesse sui mutui. E' quanto emerge dalle rilevazioni dell'ultimo Osservatorio di MutuiOnline (aggiornato al 31 marzo 2018).

Il valore del tasso medio sui mutui a 20 e 30 anni rilevato nel mese di marzo, spiega una nota, è pari all'1,92% per il tasso fisso (era 2,11% il mese di febbraio) e allo 0,85% per quello variabile (era 0,89% nel mese di febbraio).

Tradotto in rate da corrispondere, un mutuo a tasso fisso per un impiegato di 35 anni milanese che richiede un importo di 100.000 euro a 20 anni per un valore dell'immobile di 200.000 euro costa 478 euro al mese (Tan 1,40%, Taeg 1,58%), un mutuo a tasso variabile costa invece 439 al mese (Tan 0,53% e Taeg 0,65%).

L'inversione di tendenza e il superamento della proporzione tra nuovi mutui e surroghe tarda ad affermarsi. Anche a marzo, secondo le rilevazioni dell'Osservatorio, ancora il 46,9% delle richieste di mutuo hanno come finalità lo spostamento del mutuo per un'altra banca, quando la fine del 2017 aveva segnato un calo della stessa finalità e il superamento dei nuovi mutui rispetto alla surroga.

Di conseguenza, si riducono i mutui prima casa, che a marzo segnano il 42,5% contro il 44,9% dell'ultimo trimestre dello scorso anno. La buona notizia della conferma del bonus ristrutturazione incoraggia le richieste con finalità ristrutturazione, che arrivano a segnare il 3,3% (erano 3,1% il quarto trimestre 2007).

Le erogazioni sono coerenti con il perdurare del fenomeno surroghe e fanno rilevare un 42,1% (erano il 40,8% prima). Dal lato delle concessioni di mutui però, quelli finalizzati all'acquisto della prima casa sono adesso di più rispetto alle stesse surroghe e occupano il 48,1% dell'intero campione rilevato.

Anche per questo primo trimestre dell'anno è evidente la preferenza assoluta degli italiani per i mutui a tasso fisso, ora al 78,6% contro il 76,0% dello scorso trimestre: automaticamente, i tassi ai minimi storici si portano dietro la volontà di approfittare della congiuntura positiva e garantirsi una sorta di assicurazione per il futuro. Dal canto loro, le banche spingono sul tasso fisso per fidelizzare il cliente, sicure che a queste condizioni niente in futuro potrà essere offerto di meglio. Dal lato delle erogazioni il dato rimane coerente, segnando il 78,0% (era 76,8% nel quarto trimestre 2017).

In leggero calo il volume dell'importo medio della domanda, è di 126.377 euro contro i 128.581 del quarto trimestre 2017, ma cresce invece l'importo medio erogato, 124.993 euro contro i 123.159 euro precedenti. Si domandano e si concedono principalmente somme tra i 50.000 e i 100.000 euro (intorno al 36% dei campioni di domanda e offerta ), mentre si finanzia per lo più dal 70 all'80% del valore dell'immobile (36,3%), anche dal lato delle erogazioni (34,9%).

Chi richiede un mutuo è soprattutto del nord Italia (46,5% dei casi), ha tra i 36 e i 45 anni (44,1%) e un impiego a tempo indeterminato (82,1%) con uno stipendio compreso tra i 1.500 e i 2.000 euro (37,4% del campione). I dati dei soggetti a cui le banche concedono maggiormente prestiti sono abbastanza allineati con la domanda, salvo il tipo di impiego richiesto: ben l'86,4% dei finanziamenti sono concessi a soggetti con un lavoro a tempo indeterminato.

com/fus

 

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April 10, 2018 11:25 ET (15:25 GMT)

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