L'intesa tra Silvio Berlusconi, patron del gruppo Mediaset e Vincent Bolloré non scuote Vivendi, che per evitare una minusvalenza rimane secondo socio di Mfe. Intanto il titolo sale, perché c'è chi scommette ancora sulle mire dei francesi.

Lo scrive MF-Milno Finanza aggiungendo che il ricovero al San Raffaele di Silvio Berlusconi sta animando politica (seppur presa dalla partita nomine) e mercato. Dalla vicenda arriva dritto un messaggio a livello finanziario: la convinzione del mercato che qualcosa possa accadere nelle controllate di Fininvest quotate a piazza Affari, Mfe-MediaForEurope -principale catalizzatore- e Mondadori.

Il gruppo francese dei media fa capo a Vincent Bolloré ed è secondo azionista di Mfe con il 20% circa tra quota diretta e detenuta tramite Simon Fiduciaria. Il mercato insiste nel voler imputare a Vivendi mire espansionistiche perché nonostante gli impegni presi, Vivendi non ha ancora ceduto nemmeno un'azione. Nel bilancio 2022 di Vivendi si legge che i francesi hanno iscritto le azioni Mfe a 1,85 euro (sia per la classe A sia per la B). L'impegno per il primo anno è di cederle a 1,375 euro (e salire nell'arco di tempo a 1,55 euro). Ora quotano 0,7 euro le classe B e 0,45 euro le A. Sostanzialmente uscire adesso comporterebbe una minusvalenza di circa 700 milioni di euro. Una scelta non saggia, considerando anche la recente svalutazione della quota detenuta in Tim.

Nemmeno tanto sullo sfondo ci sono poi i rapporti con il Biscione. Finora l'impegno di non ostacolare la creazione del polo paneuropeo della tv free è dimostrato. Non da ultimo con la cessione dell'1,05% di Mediaset España a Mfe a ridosso della fusione per incorporazione, avvenuta il mese scorso. Senza la cessione, erano due le strade per Vivendi - entrambe contro l'atto di pace: o si sarebbe trovata con una quota maggiore in Mfe o avrebbe dovuto esercitare il recesso delle azioni spagnole, votando contro la fusione. Questioni di forma, ma che per i francesi, parafrasando Dostoevskij, sono quindi di sostanza. Eppure in molti la convinzione non scema. Anzi, cresce a tal punto da sostenere che il piano, per ora protetto e favorito dalle quotazioni di mercato, sia proprio quello di restare silente e attendere che la massa di Cologno cresca, così come crescerebbe idealmente quella della concessionaria pubblicitaria. Solo allora si uscirebbe allo scoperto. Senza opa (Mfe è blindata), ma trattando. Ipotesi e suggestioni, che mai troveranno conferme.

pev

 

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April 17, 2023 03:12 ET (07:12 GMT)

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