A Piazza Affari in luce Mps e Bper, giù Cnh

(Il Sole 24 Ore Radiocor Plus) - Milano, 13 set - L'inflazione americana salita al massimo da giugno 2022 mette il freno alle Borse europee, che hanno chiuso in calo, pur se sopra i minimi di giornata (Milano -0,36%, Parigi -0,42%, Francoforte -0,39%, Madrid -0,27% e Amsterdam -0,24%). Se è vero che il dato sui prezzi negli Stati Uniti ha riportato in auge la possibilità che la Federal Reserve prosegua con i rialzi dei tassi, tra gli analisti c'è chi ritiene che l'ago della bilancia sarà il dato sull'inflazione "core", quello che esclude energia e generi alimentari e che, in realtà, è calato come da aspettative. Per il verdetto bisognerà aspettare il 20 settembre, giorno del meeting della Fed, ma il mercato continua sostanzialmente a scommettere su una pausa nei rialzi, motivo per cui anche Wall Street tiene e procede a corrente alternata.

Intanto, i riflettori sono puntati sul verdetto Bce di domani: con le nuove proiezioni di Francoforte, che vedono un dato sui prezzi al consumo superiore al 3% anche nel 2024, riprende vigore l'ipotesi di un nuovo giro di vite: "Le probabilità di un rialzo dei tassi da parte della Bce sono balzate ad oltre il 70% dal 41% di lunedì", dicono gli analisti di Mps. Intanto, delle sfide economiche europee ha parlato anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, nel discorso sullo Stato dell'Unione, ribadendo che cittadini e aziende non saranno lasciati soli nelle sfide che devono affrontare, anche nell'ottica della transizione green. Per quanto riguarda i titoli, in rialzo le banche (Mps +2,94%, Bper +1,65%): ieri l'Abi ha avanzato l'ipotesi di incostituzionalità della tassa sugli extra profitti, oggi la Bce l'ha bocciata spiegando che danneggia la fiducia e alimenta l'incertezza. A corrente alternata le utility (A2a +1,96%, Hera +0,56%, Italgas -1,59%, Enel -1,18%), in una seduta in generale debole per il comparto in Europa. In coda Interpump (-2,24%) e Cnh Industrial (-2,86%).

Il petrolio gira in negativo, dopo il rialzo a sorpresa delle scorte settimanali americane, ma resta comunque poco sotto i massimi in 10 mesi: il Brent novembre è a 92,04 dollari (-0,01%) mentre il Wti ottobre è a 88,78 dollari (-0,1%). Sul valutario, il dollaro mantiene le posizioni e l'euro resta schiacciato a 1,0731 (1,0736 in avvio, da 1,072 ieri in chiusura). Contro lo yen la moneta unica è a 158,39 (158,10 in apertura, da 157,87). Il cross dollaro/yen è in rialzo a 147,58 (147,25 in avvio, da 147,14), con le aspettative di uscita dalla politica monetaria a tassi zero emerse nel weekend. Infine, lo spread si attesta a 179 punti, contro i 175 della vigilia.

Ars

(RADIOCOR) 13-09-23 17:42:12 (0558)NEWS,ENE,PA,ASS 3 NNNN

 

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September 13, 2023 11:42 ET (15:42 GMT)

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