Tim: l'offerta di Cdp non basta (MF)
March 07 2023 - 2:45AM
MF Dow Jones (Italian)
Il fatto che sia arrivata una seconda offerta da parte di
Cdp-Macquarie per Netco, la controllata che raggruppa gli asset
infrastrutturali di Tim, è già da sola una notizia che ha permesso
a Piazza Affari di tornare a spingere il titolo Telecom Italia che
ieri ha chiuso sui massimi da sei mesi, in rialzo del 3,14% a 0,318
euro. E' evidente che avere due potenziali pretendenti per una
stessa società dovrebbe portare il prezzo a salire. Un ragionamento
valido a maggior ragione considerando che salvo sorprese il cda di
Tim giudicherà anche l'offerta di Cdp-Macquarie, come quella di
Kkr, non soddisfacente.
Lo scrive MF-Milano Finanza aggiungendo che da quello che
risulta, anche se la situazione è ancora in evoluzione, il board
del 15 probabilmente inizierà ad affrontare il dossier, ma
difficilmente prenderà decisioni. Più facile che si convochi un
nuovo consiglio venerdì 31 e non è nemmeno detto che in quella
occasione i consiglieri arrivino a una decisione. Quello che filtra
dalle prime analisi è che anche l'offerta di Cdp-Macquarie andrebbe
migliorata. Una prima riflessione è abbastanza semplice: la nuova
proposta mette sul piatto complessivamente una valutazione di Netco
simile a quella di Kkr. Si resta intorno a 20 miliardi e se quindi
il board Tim ha chiesto di migliorare la prima è verosimile pensare
che anche la seconda subirà la stessa sorte.
Le due offerte hanno alcune differenze. La proposta di
Cdp-Macquarie prevederebbe una parte di equity più consistente e
una valutazione inferiore di Fibercop, la società della fibra
controllata da Tim, di cui Kkr controlla quasi il 38%. In sostanza,
la nuova offerta garantirebbe un incasso maggiore a Tim, ma come
qualcuno fa notare implicherebbe anche un maggior debito a carico
di Servco (la società che rimarrebbe post cessione della rete).
Spetterà a consiglieri e advisor stabilire se questa impostazione
sia preferibile a quella del fondo americano.
Ci sarebbero poi altri scogli da superare. In primis il
gradimento di Kkr alla proposta Cdp-Macquarie, che appunto valuta
la quota in Fibercop meno del fondo Usa. C'è poi il tema della
posizione di Cdp, che è offerente da una parte insieme a Macquarie,
ma dall'altra è azionista della società che vende.
In questo scenario resta da capire se alla fine il cda Tim
sceglierà di proseguire in esclusiva con Kkr o con Cdp Macquarie.
Tutto questo al netto di altre due variabili: le scelte del governo
e le valutazioni di Vivendi, primo azionista di Telecom con il 24%.
Dal punto di vista politico, la sensazione è che la partita su
Netco non sia finita e che l'intervento dell'esecutivo potrebbe
farsi sentire e cambiare almeno parzialmente le carte in tavola.
Quanto a Vivendi, se è vero che la valutazione di Netco di 31
miliardi sembra a molti analisti troppo alta, è altrettanto vero
che quella attuale di 18-20 non potrà di sicuro smuovere i
francesi. E anche per questo l'unica soluzione immaginabile è che
alla fine il prezzo si alzi.
pev
(END) Dow Jones Newswires
March 07, 2023 02:30 ET (07:30 GMT)
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