"Pur riflettendo le dinamiche degli elementi più volatili, come alimentari freschi ed energia, l'ulteriore sensibile calo dell'inflazione, da 0,7 a 0,5% nel giro di un mese, non è da sottovalutare".

Lo afferma Sergio De Nardis, capo economista di Nomisma, in una nota di commento alle stime Istat sull'indice dei prezzi al consumo di febbraio, aggiungendo che "e' vero che l'inflazione di fondo (escluse le componenti volatili) viaggia all'1%, ma è proprio quest'ultimo tasso di incremento a essere troppo contenuto e a rivelare la debolezza della ripresa congiunturale".

"L'inflazione catalizza le contraddizioni della complessa fase che stiamo attraversando. Se, da un lato, la bassa dinamica dei prezzi favorisce il potere d'acquisto delle famiglie, dall'altro può arrivare a frenare il risanamento finanziario. Come uscirne? Avremmo bisogno di più inflazione in Europa, dove si è ben lontani dal target del 2%. Ciò sarebbe necessario per non essere schiacciati verso livelli troppo bassi e riuscire a contemperare i diversi obiettivi di politica economica", conclude De Nardis.

com/mur

rosario.murgida@mfdowjones.it

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