ROMA (MF-NW)--Il Pnrr può vivere anche dopo il 2026. Di sicuro potranno farlo i finanziamenti legati al piano. La suggestione arriva dalla Spagna e così sembrano suggerire i titoli della stampa iberica dando conto dell'intesa sulla proposta revisione presentata dal governo guidato da Pedro Sanchez. Come scrive El Pais, gli spagnoli potranno usare le imprese pubbliche per spendere le risorse in arrivo dall'Unione europea oltre la scadenza del 2026.

Il meccanismo, secondo quanto ricostruito da MF-Milano Finanza, si basa su alcune possibilità concesse della struttura stessa degli strumenti finanziari della Recovery and Resilience Facility. In ogni caso le regole del dispositivo per la ripresa e la resilienza restano uguali per tutti gli Stati membri e il 2026 resta la data ultima sia per raggiungere gli obiettivi e le condizioni dei piani nazionali di tutti gli Stati membri sia per ricevere i pagamenti. Esistono tuttavia alcune scappatoie per estendere il sostegno del Recovery negli anni successivi. Ad esempio, studiando schemi di attuazione che coinvolgano investimenti privati o le società a partecipazione pubblica (come avvenuto da noi per Rfi, Enel, Terna e Snam) cui dare in gestione le risorse entro agosto 2026. Tali schemi devono comunque rispondere ad alcune condizioni, in particolare sulle capacità di attuazione e sulle tempistiche. Il nodo della capacità di spesa dei 191,5 miliardi di euro ottenuti dall'Italia nell'ambito del Next Generation Eu è stato al centro della richiesta di correttivi e della rimodulazione del piano ora all'esame di Bruxelles. Per rispettare i tempi il ministro degli Affari europei, Raffaele Fitto, spinge per un monitoraggio rafforzato e sulla cosiddetta clausola di responsabilità, ossia sullo spostamento della spesa in capo ai comuni per i progetti che non taglieranno il traguardo del 2026.

La piena attuazione del Piano è uno dei fattori cruciali per la crescita. Secondo due scenari elaborati da Ey per il 2023 e 2024, che prendono in considerazione un uso parziale delle risorse, nel caso si riesca a spendere il 90% di quanto previsto il pil registrerebbe una crescita dello 0,6% quest'anno e dello 0,8% il prossimo. Un quadro leggermente diverso si avrebbe con una percentuale di spesa al 70%. Nel 2024 la crescita sarebbe comunque dello 0,8%, ma a fine dicembre si fermerebbe ad appena lo 0,3%.

Intanto ieri la Cabina di regia sul Piano ha fatto il punto sulle riforme e gli investimenti che coinvolgono il ministero dell'Ambiente e della Sicurezza energetica. «Abbiamo fatto una verifica panoramica completa sulle misure della quarta rata per le quali il Mase ha raggiunto tutti gli obiettivi prefissati e in prospettiva sulla quinta rata, per la quale sono già stati conseguiti milestone e target principali», ha spiegato il ministro Gilberto Pichetto Fratin. Sulla revisione del piano, che vede il Mase coinvolto in quattro delle sei proposte previste e investimenti sulle reti elettriche e gas, si è deciso di aggiornare le programmazioni regionali con tutti gli interventi che sono stati realizzati per velocizzare la fase di autorizzazione.

red

fine

MF NEWSWIRES (redazione@mfnewswires.it)

1908:20 ott 2023

 

(END) Dow Jones Newswires

October 19, 2023 02:22 ET (06:22 GMT)

Copyright (c) 2023 MF-Dow Jones News Srl.
Enel (BIT:ENEL)
Historical Stock Chart
From Jun 2024 to Jul 2024 Click Here for more Enel Charts.
Enel (BIT:ENEL)
Historical Stock Chart
From Jul 2023 to Jul 2024 Click Here for more Enel Charts.