Open Fiber: Piano Tim per rete unica incoerente con principi concorrenza
December 05 2019 - 1:27PM
MF Dow Jones (Italian)
A tre anni dalla costituzione, Open Fiber ha connesso in fibra
ottica circa 8 milioni di unità immobiliari, più di chiunque altro
sul mercato italiano.
In una nota, la società partecipata da Cdp ed Enel ha risposto a
tono ad alcune dichiarazione fatte questo pomeriggio dall'a.d. di
Tim, Luigi Gubitosi. Il capo azienda, citando un'audizione
parlamentare di qualche giorno fa, aveva osservato come OF porti la
fibra "fino a una media di 17 metri dall'edificio, creando così un
nuovo tipo di architettura indefinito che in Tim chiamiamo
scherzosamente Ftn - Fiber to Nowhere". Il top manager aveva poi
rincarato la dose: "le case non sono collegate e mancano gli ultimi
metri della connessione, quelli piú costosi. I cittadini delle aree
bianche non hanno ancora oggi avuto la possibilitá di avere accesso
a una connessione a banda larga".
Considerazioni che non sono andate giù alla società guidata da
Elisabetta Ripa e presieduta da Franco Bassanini, soprattutto in
considerazione dei progetti che i due gruppi hanno da tempo allo
studio per cercare unire le forze tra i due gruppi. Di qui la
replica per le rime.
"L'ingresso sul mercato di Open Fiber, con l'obiettivo di
realizzare una rete nazionale in fibra ottica, in linea con le
agende digitali italiana ed europea, ha fin dall'inizio generato
un'accesa concorrenza da parte di Telecom I., che ha evidente
interesse a preservare il valore delle proprie infrastrutture in
rame e la sua posizione dominante", ha dichiarato Open Fiber nella
nota, ricordando come in realtà siano a oggi "oltre 130 le città"
in cui la società "commercializza i propri servizi" e "circa 6
milioni le famiglie e le imprese che possono già beneficiare di una
rete interamente in fibra ottica - molto di più di quanto abbia
realizzato chiunque altro - investendo concretamente alla data
odierna oltre 3 miliardi di euro a beneficio del Paese e con
l'obiettivo di recuperare lo storico ritardo nello sviluppo delle
reti di tlc, che posiziona l'Italia agli ultimi posti delle
classifiche internazionali".
Negli scorsi anni, Open Fiber ha ricordato di essersi
aggiudicata i tre bandi di gara del Mise per la realizzazione della
rete pubblica nelle aree in cui gli operatori - in particolare Tim
- hanno dichiarato di non essere interessati a investire. Dopo aver
perso la prima gara, l'incumbent ha deciso per sua libera scelta di
non partecipare alle successive. In queste aree sono oltre 2 mila i
comuni in cui i lavori sono stati avviati, circa 450 quelli con i
lavori completati e oltre 2 milioni le unità immobiliari connesse,
malgrado i 13 ricorsi Tim che hanno bloccato per mesi l'avvio del
progetto".
Nella realizzazione di tale opera, Open Fiber "si attiene alle
indicazioni dettate dalle concessioni in merito all'architettura di
rete e pertanto le critiche risultano inappropriate e smentite nei
fatti dall'efficace attivazione dei clienti. Un progetto, quello di
Open Fiber, per nulla fantasioso, portato avanti da una società che
ha oltre 900 dipendenti diretti e che occupa circa 13.000 persone
nella realizzazione di questa importante infrastruttura nazionale",
si legge ancora nel documento.
L'annuncio da parte di Tim di un progetto "d'acquisizione della
società, forse anche per inglobare il pericolo concorrenziale e
poter quindi ricostituire un monopolio in capo all'operatore
verticalmente integrato, appare un'ulteriore dimostrazione
dell'efficacia del modello di business di Open Fiber. Si tratta di
un'operazione né auspicata dagli altri operatori sul mercato (che
si sono espressi chiaramente in materia), né coerente con i
principi di concorrenza", hanno sottolineato i vertici di OF.
In un altro passaggio della nota, viene sottolineato come Tim
giunga "a denigrare un modello di business, quello dell'operatore
wholesale only, il cui valore pro-competitivo è stato invece
riconosciuto - assieme a quello del coinvestimento aperto - nel
recente Codice Europeo delle Comunicazioni Elettroniche e che anche
nell'ultima indagine congiunta di Agcom e Agcm aveva individuato
come soluzione preferibile. Tale modello inoltre ha riscosso
l'approvazione di tutti gli operatori del mercato italiano che
hanno sottoscritto accordi con Open Fiber, fatta eccezione di Tim
che - pur avendo manifestato l'intenzione di comprare numerose
linee da Open Fiber - ancora non ha dato seguito alle sue
dichiarazioni".
ofb
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December 05, 2019 13:12 ET (18:12 GMT)
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