Debolezza diffusa tra le piazze europee che hanno chiuso la
settimana sotto la parità con gli investitori che temono il
rallentamento della ripresa dell'economia, l'aumento
dell'inflazione e i colli di bottiglia nella catena di fornitura
delle aziende.
Il Ftse Mib in particolare ha perso lo 0,27% a 25.615 punti in
una seduta ricca di dati macro.
Nel dettaglio l'indice dei prezzi al consumo nell'area euro ad
settembre, secondo la lettura preliminare, è salito del 3,4% su
base annua, piú di quanto atteso dal consenso, a +3,3%. Il dato è
in netta accelerazione rispetto al +3,0% di agosto e rappresenta il
valore piú elevato dal 2008.
L'indice Pmi manifatturiero dell'Eurozona definitivo di
settembre invece si è attestato a 58,6 punti, in calo dai 61,4
punti di agosto. Il dato è al di sotto della lettura preliminare e
del consenso degli economisti contattati dal Wall Street Journal,
entrambi a 58,7 punti.
Quanto all'Italia in particolare l'indice Pmi manifatturiero si
è attestato a 59,7 punti, in calo dai 60,9 di agosto, ma al di
sopra del consenso Wsj a 59,1 punti.
Nel frattempo Wall Street prosegue la seduta sopra la parità,
con il Dow Jones che segna +0,71%, in rimbalzo dopo le perdite
della vigilia.
Sul fronte dei dati macro poi le spese personali per consumi
negli Usa sono cresciute dello 0,8% a livello mensile ad agosto,
oltre il consenso (+0,6% m/m).
Il deflatore dei consumi, ovvero l'indice dei prezzi per le
spese per consumi personali, è cresciuto dello 0,4% su base mensile
e del 4,3% a/a.
La componente core, sempre ad agosto, è salita dello 0,3% su
base mensile e del 3,6% a/a (+0,3% m/m e +3,7% a/a il consenso).
Inoltre, i redditi personali sono saliti dello 0,2% ad agosto, come
atteso dal consenso.
L'indice Ism non manifatturiero degli Usa si è attestato a 61,1
punti a settembre, in rialzo rispetto ai 59,9 di agosto,
sorprendendo il consenso degli economisti a 59,9 punti.
Infine, l'indice di fiducia dei consumatori statunitensi
elaborato dall'Universitá del Michigan, secondo la lettura finale
di settembre, si è attestato a 72,8 punti, rispetto ai 71 punti
della lettura preliminare, battendo il consenso degli economisti,
che si attendeva una revisione a quota 71,2.
Intanto buone notizie sono arrivate da Merck e Ridgeback
Biotherapeutics che hanno reso noto che la loro pillola per il
Covid-19 ha contribuito a ridurre il rischio di malattia grave e
decesso nei soggetti positivi al virus.
A piazza Affari in rialzo Moncler (+2,23%) e Bper (+2,41%). Bene
anche le utility tra cui Terna (+1,76%) ed Enel (+1,17%).
Occhi puntati poi sul comparto oil e oil service in attesa della
riunione dell'Opec+ di lunedì: Saipem +0,94%, Tenaris -0,13%, Eni
-0,55%. Il segretario generale dell'Opec ha avvertito che i
consumatori dovranno prepararsi a carenze sempre piú gravi di
energia a meno che il mondo non aumenti gli investimenti nello
sviluppo di nuovo petrolio e gas naturale.
Da notare Generali Ass. (+0,11%) dopo che Leonardo Del Vecchio
ha comprato altre azioni della societá, salendo al 5,257%.
Nel resto del listino sotto i riflettori Salcef (+8,07%) dopo
che è stata completata con successo l'operazione di collocamento
privato, mediante procedura di accelerated bookbuilding, di 2 mln
azioni ordinarie di nuova emissione, prive di valore nominale,
rivenienti dall'aumento di capitale sociale con esclusione del
diritto di opzione. L'operazione è finalzzata al passaggio al
segmento Star.
In luce anche Autogrill (+7,61%) in scia ai commenti positivi
degli analisti dopo i risultati dei primi otto mesi dell'anno.
Sull'Aim ha brillato Matica che è salita del 12,93% proseguendo
i guadagni della vigilia (+1,61%) dopo i risultati del primo
semestre.
cm
(END) Dow Jones Newswires
October 01, 2021 11:43 ET (15:43 GMT)
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