Unicredit: le prossime decisioni del Cda (milanofinanza.it)
May 23 2016 - 2:54AM
MF Dow Jones (Italian)
Per ora è solo un save the date quello arrivato ai consiglieri
di Unicredito per una riunione dell'organo di gestione domani,
martedì. Ma ci sono molte probabilità che si trasformi ad horas in
convocazione formale del consiglio.
I maggiori azionisti hanno avuto, se serve, la disponibilità di
Federico Ghizzoni a lasciare la posizione di ceo dopo sei anni di
grande e proficuo lavoro. Fino all'ultimo consiglio, una settimana
fa, Ghizzoni era tranquillo in sella nonostante le voci infinite. A
sparargli addosso, con il suggerimento di vari articoli di parte, è
stato il gruppo Caltagirone, furioso non solo per l'andamento del
titolo ma per non aver potuto avere per sé una importante
operazione immobiliare, la specialità dove il gruppo romano non
ammette sconfitte.
Stesso film, insomma, già visto in Generali, dove Mario Greco ha
deciso di lasciare anche per ragioni immobiliari. Greco aveva
l'offerta ghiotta di Zurich Group. Ghizzoni al momento no, ma certo
con la sua professionalità che ha mostrato non rimarrà disoccupato,
se saranno dimissioni. Ghizzoni è stato messo in difficoltà dalla
crisi generale e dalla struttura della banca, con istituti dentro e
fuori la Ue, con regolamenti diversi. Non gli ha giovato il caso
del consulente, non in organico alla banca, del vicepresidente
Fabrizio Palenzona. L'ultima goccia il contratto per il
collocamento di Popolare di Vicenza.
Da Roma lo hanno accusato ingiustamente di non aver portato il
contratto in consiglio. Accusa strumentale, perché Ghizzoni ha
agito secondo governance, con il consueto rigore. Ma le voci
infinite hanno convinto anche i maggiori azionisti, Abu Dhabi e le
Fondazioni, che, come succede per le squadre di calcio, a un certo
punto è inevitabile cambiare allenatore. Ma se l'uscita ci sarà,
proprio i grandi azionisti tributeranno a Ghizzoni molto più
dell'onore delle armi per la sua correttezza e il lavoro molto
positivo fatto.
Sono invece quasi tutte autocandidature i nomi che sono stati
finora fatti per sostituirlo. Senza Ghizzoni sarà fatta una seria
ricerca e meditazione, come è avvenuto per la sostituzione di
Greco, senza fretta per non sbagliare. Si tratta di trovare un
super manager che dovrà gestire oltre 100 mila dipendenti e banche
complesse in molti Paesi. Come sono infondati i nomi dei candidati
a succedere a Ghizzoni, sono infondate anche le notizie su un
immediato cambiamento di governance. La recente riunione dello
specifico comitato presieduto da Luca Montezemolo, vice presidente
del gruppo, è servita per impostare un modello che diventerà
operativo fra un anno o più: riduzione del numero dei consiglieri,
rinnovo della presidenza, maggiore energia per la gestione delle
banche estere.
Non è quindi la riunione del comitato governance che ha fatto
precipitare i tempi di uscita, se così sarà, ma appunto gli
attacchi e le voci diffuse da Roma. Certamente il comitato dovrà
nel caso riunirsi ancora perché il presidente Giuseppe Vita dovrà
indicare proprio al comitato presieduto da Montezemolo il nome del
cacciatore di teste, di cui poi lo stesso comitato vaglierà le
indicazioni. E' banale pensare che il cambio al vertice operativo
di una banca come Unicredito possa avvenire in poche ore. Il caso
Generali è il modello.
red
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May 23, 2016 02:39 ET (06:39 GMT)
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