ROMA (MF-NW)--«La mia EdiliziAcrobatica metterà al centro le persone. Ognuno potrà esprimere il suo potenziale». Così Anna Marras, ceo di EdiliziAcrobatica, riassume a Milano Finanza la sua visione dell'azienda che guida da tre settimane, dopo la morte improvvisa del compagno Riccardo Iovino. Marras, già socia e consigliera con delega alle risorse umane, prende il comando dell'azienda specializzata in ristrutturazioni edili senza ponteggi che nei primi nove mesi dell'anno ha registrato un aumento dei contratti del 53%.

Domanda. Che cosa c'è nel futuro di EdiliziAcrobatica? Valutereste eventuali offerte o cambiamenti nell'assetto della società?

Risposta. Il gruppo ha già tanto da dare al suo interno. In questo momento non siamo interessati a nuove alleanze, se non quelle già trattate con Riccardo. E direi che anche così ne abbiamo per i prossimi 30 anni. Andremo avanti con tutti i progetti già in atto, tra cui Energy, che ha dato un ottimo contributo in termini di ricavi, e l'espansione all'estero, negli Emirati ma anche in Europa.

D. Avete appena acquisito una società a Dubai e siete presenti in Spagna e in Francia. Qual è il prossimo passo oltre i confini nazionali?

R. Certamente in cima alla lista dei desideri ci sono gli Stati Uniti, una meta già dichiarata da Riccardo e che vogliamo onorare. Nel medio termine ci muoveremo in quella direzione, come era stabilito.

D. La stretta sui bonus edilizi arrivata all'inizio dell'anno vi ha penalizzato?

R. Assolutamente no. Personalmente ho sempre considerato i bonus come una sostanza stupefacente, perciò abbiamo avuto la saggezza di prevenire orientando il lavoro soprattutto sul core. Questo ci ha permesso di non soffrire di astinenza e di avere una crescita del 53% dei contratti nei primi nove mesi. Per me è questo il numero che conta, insieme all'aumento dei ricavi dell'8,5% tra gennaio e giugno. Per fortuna l'effetto dei bonus è stato letto in anticipo come un pericolo e affrontato in via preventiva. Ovviamente abbiamo colto i benefici dei bonus, ma sapevamo che la festa sarebbe finita.

D. Lo stop al Superbonus dovrebbe essere totale nel 2024. Quindi nessun timore nemmeno per il prossimo anno?

R. Direi di no. Siamo acrobatici nel dna e la nostra priorità è la felicità dei clienti finali. Per questo stiamo aumentato la nostra capacità di rispondere ai loro bisogni dal rinnovamento energetico al fotovoltaico e altro. Siamo tornati in linea con i nostri numeri standard e dei bonus ormai non ne parlo neanche perché non è quello il lavoro di qualità che desidero. I nuovi contratti a cui accennavo prima sono prevalentemente contratti core.

D. Dalla vostra ultima relazione semestrale emerge una crescita importante dei costi rispetto al 2022. Che cos'è successo?

R. La crescita dei costi è fisiologica quando si fanno investimenti. Al momento abbiamo 2.400 risorse, di cui 800 inserite nei primi 9 mesi del 2023. È quindi del tutto naturale che i costi crescano. Anche i rincari dell'energia e delle materie prime hanno contribuito, ma in prevalenza si tratta di un aumento normale visto che abbiamo avviato 16 nuove business unit. Sono costi in più che in realtà sono investimenti in persone di valore.

D. Avete avuto difficoltà nel reperire le risorse che avete integrato?

R. Abbiamo ricevuto circa 76 mila curriculum e fatto 2.500 colloqui perciò direi di no. Quando un'azienda ha valori che non sono solo slogan e investe nel reclutamento come facciamo noi, trovare candidati non è un problema.

D. A breve lancerete il nuovo brand Acrobatica. Che cosa cambierà?

R. È un brand che rappresenterà l'evoluzione di EdiliziAcrobatica verso la copertura di esigenze multiple. Le funi saranno sempre il nostro chiodo fisso, ma ci siamo aperti e il nuovo brand accoglierà il cliente a 360 gradi. La nostra anima è acrobatica e non solo nell'edilizia: ora andiamo oltre. Amo avere una visione dall'alto delle cose e in questo l'incontro con Riccardo mi ha favorito. Anche oggi, in un momento il cui ancora ci sono dolore e sofferenza, questo è l'elemento di forza del gruppo.

D. Nel 2022 solo 17 donne ricoprivano il ruolo di ceo nelle quotate italiane. Perché siete così poche e come si può cambiare questo quadro?

R. Personalmente mi occupo di un'associazione che gira le città italiane, questo mese abbiamo Bari e Roma, non per parlare di quote rosa ma per diffondere una cultura diversa. Trasformare la cultura nel quotidiano è una nostra responsabilità. Non è una questione di percentuali, dobbiamo entrare nelle aziende a guida maschile e far vedere il nostro valore. Posso citare il mio caso personale: ho creato EdiliziAcrobatica con Riccardo e so di essere stata un beneficio per l'azienda. Lui ha creduto nel mio sogno e io nel suo. Finché le donne faticano a influenzare l'ambiente che le circonda, non cambierà nulla. Riccardo era la parte esterna, se così possiamo dire, mentre io svolgo la parte operativa. Lo faccio da quasi 17 anni ma ancora mi si identifica soprattutto come la compagna di Riccardo. Io sono Anna ma è ancora forte il luogo comune della "compagna di".

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