I contratti assicurativi richiedono una semplificazione
"coraggiosa" perché attualmente sono ancora caratterizzati da
poca
trasparenza, linguaggio complicato e struttura complessa.
E' quanto sottolineato dal segretario generale Ivass, Stefano De
Polis,
durante un convegno Aida, precisando che è necessaria una
semplificazione
"che coinvolga la struttura dei contratti, la standardizzazione
dei
concetti chiave, la revisione del linguaggio e dei
comportamenti
distributivi, deriverebbero benefici anche in termini di
gestione dei
rischi legali, connessi al potenziale contenzioso derivante da
modelli
negoziali poco trasparenti".
"Alla transizione ecologica e digitale, è auspicabile che le
compagnie
aggiungano anche quella "contrattuale" con un importante
contributo alla
trasparenza e alla stessa riduzione della endemica
sottoassicurazione del
nostro Paese".
L'esperienza di vigilanza, ha continuato De Polis, "ha messo in
luce
negli anni come l'ambiguità e la scarsa chiarezza dei
contratti
assicurativi sia frequentemente motivo di doglianza per la
clientela e
fonte di reclami e contenziosi". I reclami pervenuti, seppur con
diverse
sfumature, evidenziavano "dubbi interpretativi circa
l'applicazione delle
clausole contrattuali standard nel contesto della situazione
di
eccezionalità costituita dalla pandemia". Le segnalazioni dei
consumatori
hanno riguardato prevalentemente le polizze viaggi (64%), le
polizze vita
e salute (16%), il settore Rc auto (14%) e le perdite pecuniarie
(6%).
Con riguardo alle polizze del comparto viaggi è emersa "una
scarsa
chiarezza e/o genericità delle clausole contrattuali in
merito
all'operatività della garanzia assicurativa nell'eventualità
di
annullamento del viaggio, che ha contribuito a determinare, nel
contesto
della pandemia, un forte incremento del numero dei reclami
dall'esame dei
reclami relativi alle polizze del comparto vita e salute, sono
emersi
profili di ambiguità delle clausole contrattuali che hanno dato
luogo a
divergenze e motivi di conflittualità con gli assicurati, anche
per la
presenza di profili e tecnicalità riguardanti la scienza
medica".
"L'attenzione riservata alla trasparenza in fase precontrattuale
in
vista della realizzazione della causa in concreto del negozio
potrebbe
contribuire a ridurre il numero delle (o ad offrire soluzione
alle)
controversie che nascono dalla inadeguatezza dei contratti -
sovente
percepita solo in fase di esecuzione - e, al contempo,
costituire un
forte disincentivo alle cattive pratiche di vendita. Oggi non
è
infrequente anche per le coperture più diffuse sottoscrivere
contratti di
oltre 200 pagine. Tale prassi -ha proseguito il segretario
generale
dell'Ivass- potrebbe essere superata, ad esempio, attraverso
l'adozione di
una struttura modulare del contratto (in linea con il cd.
modular
approach) nell'ambito della quale alle condizioni generali di
contratto si
affiancano di volta in volta esclusivamente i moduli riferiti
alle
specifiche coperture assicurative sottoscritte".
Lo stesso vale per i documenti informativi aggiuntivi in
fase
precontrattuale: avrebbero dovuto avere la lunghezza di 2/3
pagine come il
documento informativo principale e invece essi sovente superano
le 20
pagine. C'è poi "una dislocazione dispersiva, frammentaria e
non
sistematica delle disposizioni contrattuali", ha continuato De
Polis
aggiungendo che, "pur nella consapevolezza della complessità di
un'opera
di revisione dei testi contrattuali improntata a canoni di
maggiore
semplificazione e trasparenza, l'Ivass auspica con
determinazione che le
compagnie ne comprendano la rilevanza strategica e agiscano con
efficacia
sui modelli contrattuali conformandoli a tali principi".
Il processo di semplificazione potrebbe oggi essere favorito
dall'utilizzo di strumenti di intelligenza artificiale capaci
di
analizzare e indirizzare i livelli di comprensibilità del testo
per i
destinatari dell'offerta nonché dal crescente fenomeno della
digitalizzazione che richiede contratti brevi da sottoscrivere
in un
"clic", ha concluso.
vs
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November 25, 2021 05:27 ET (10:27 GMT)
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