"Siamo entrati in Spagna e Svezia, siamo forti in Francia e Germania, in Uk stiamo crescendo. Guardiamo a opportunità anche in altri Paesi europei".

Lo afferma Alessandro Garrone, vicepresidente esecutivo di Erg, in un colloquio con "L'Economia" del Corriere della Sera. Erg è presente in nove Paesi e ha portato a termine quattro solo nell'ultimo anno tra Spagna e Italia: tre nel solare e una nell'eolico.

"Non ci dispiace avere ceduto l'oil - afferma l'imprenditore a chi gli chiede se sia pentito di non avere più una raffineria oggi che, con la guerra Russia-Ucraina, la domanda di gas e petrolio è salita -. Il ritorno alle fonti fossili è temporaneo, dovuto a una situazione di necessità. Il contributo delle rinnovabili sarà sempre maggiore".

La scelta delle fonti alternative, secondo Garrone, non va legata solo al contrasto al cambiamento climatico. "Se l'Europa avesse investito prima, non ci saremmo trovati con il problema della dipendenza dal gas russo", sostiene il numero uno di Erg, e "oggi produrre energia da fonti come solare ed eolico costa meno che da quelle fossili. Perciò gli incentivi non servono più. Si produce solare ed eolico, a seconda dei momenti, intorno agli 80-100 euro a megawattora, contro prezzi più alti e volatili delle fonti fossili, arrivate anche a mille euro. Le rinnovabili sono competitive".

gug

 

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April 03, 2023 03:02 ET (07:02 GMT)

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