Class E.: Le sfide del 2022, cosa si aspettano i big della finanza (MF)
December 16 2021 - 2:23AM
MF Dow Jones (Italian)
Uno sguardo verso l'anno che sta per arrivare, attraverso la
visione dei principali protagonisti della vita economica del paese
che hanno partecipato ieri all'evento «Ripartitalia. L'anno Che
Verrà. Lettera Al 2022» organizzato da Class Editori. Nel corso
degli interventi Giovanni Tamburi (Tip) ha sostenuto che «i tassi
non potranno che rimanere bassi: non abbiamo avuto inflazione per
7-8 anni. Vedo benissimo i mercati finanziari e penso che questo
rallentamento della crescita allungherà la vita al rimbalzo e la
ripresa interesserà tutto il 2022 e anche il 2023». Davide Serra
(Algebris) ha rimarcato la necessità di «investire su asset sicuri
con buoni flussi di cassa e dividendi, che anche col rialzo dei
tassi rendono lo stesso, se non di più». Secondo Giorgio De Rita
(Censis) una priorità sarà risanare il rapporto tra italiani e le
istituzioni: «Gli italiani si fidano poco della classe dirigente e
assistono al dibattito pubblico come fosse uno spettacolo
televisivo». Gianfilippo Mancini (Sorgenia) ha rimarcato lo shock
senza precedenti sul fronte bollette: «Ci troviamo in una
situazione complicata e non escludo che ci si dovrà convivere più a
lungo». Massimo Intropido (Ricerca Finanza) ha illustrato gli
outlook per il 2022, da lui definito game changer di vari settori:
il settore food & beverage, ad esempio, è elettivo per il
trading mentre «l'investimento va fatto in maniera progressiva».
Alessandro Profumo ( Leonardo) ha rimarcato che non vi è
sostenibilità senza sicurezza: «Sul fronte difesa si sta avviando
un processo di maggior coordinamento a livello Ue, che spenderà
meglio i soldi riducendo le spese non ricorrenti». Nicola Farinetti
(Eataly) ha confermato che nel 2022 la catena aprirà nuovi punti
vendita a Dubai e a Doha, oltre a due grandi investimenti a Verona
e in Usa, ricordando che «di recente l'export italiano ha raggiunto
il record storico di 50 miliardi in agroalimentare». Secondo
Gianpiero Calzolari (Granarolo) invece «la preoccupazione di adesso
è l'inflazione reale, cresciuta a doppia cifra e riscontrabile in
tutti i tasselli della filiera produttiva», mentre Andrea Battista
( Net Insurance) ha rimarcato come il 2021 si sia confermato
«un'uscita dallo choc pandemico e a fine anno saremo allineati al
piano che era stato presentato prima della pandemia». Nel suo
intervento Manfredi Catella ( Coima) ha posto l'accento sulla
«opportunità di crescita sul mercato domestico investendo in
maniera più programmatica» e Mario Abadessa (Hines) si è auspicato
che gli investimenti del Pnrr siano volti a rendere la macchina
burocratica più fluida, «piuttosto che come investimenti diretti
sulle opere di rigenerazione». Monica Poggio ( Bayer Italy) si
aspetta che il 2022 sarà «un ulteriore passo per maggiori
investimenti di ricerca e innovazione». Per Stefano Rebattoni (Ibm)
il settore informatico ha risentito della pandemia meno degli altri
e nell'ambito del Pnrr «la missione digitale sarà pervasiva». Anche
Alessandro Tentori ( Axa) ha sottolineato che nel 2022 l'inflazione
resterà tema centrale e che «la strategia da implementare è il
controllo della duration di azioni e fixed income». Giuseppe Bono (
Fincantieri) si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti
dall'azienda nel 2021 e «se il Covid non ci farà sorprese, stimiamo
di poter crescere del 10% su base annua». Paolo Molesini (Assoreti)
ha difeso il modello vincente della consulenza finanziaria anche
per il 2022: «In un regime inflattivo e di bassi tassi d'interesse
chi ha liquidità sente il bisogno di rivedere i propri asset per
proteggersi dall'inflazione». Innocenzo Cipolletta (Aifi) ha
confermato che il 2021 è stato un anno positivo per il private
capital: «Abbiamo superato anche i livelli del 2019. Le pmi hanno
bisogno di liquidità per crescere e questo credito arriva dal
private equity». Manuela D'Onofrio ( Unicredit) ha posto l'accento
sui cambiamenti accelerati dalla pandemia, come quelli alle catene
di fornitura, che porteranno a un rialzo dei prezzi abbastanza
stabile: «Per il 2022 nell'investimento azionario è possibile che
ci sarà un ritorno al ciclico e ai titoli tradizionali». Walter
Ricciotti (Quadrivio) ha ribadito che con il Covid la strategia del
gruppo non è cambiata: «Made in Italy e imprese 4.0 restano
centrali». Per Stefano Cervone ( Nova Re) il 2022 sarà un anno
d'opportunità per l'immobiliare: «L'economia sta subendo una
trasformazione digitale e il settore ha di fronte questa sfida».
Infine, Luigi Corradi (Trenitalia) si è detto orgoglioso
dell'ingresso nel mercato francese con Frecciarossa, tanto che
«abbiamo già pianificato il servizio di Spagna".
red
MF-DJ NEWS
1608:07 dic 2021
(END) Dow Jones Newswires
December 16, 2021 02:08 ET (07:08 GMT)
Copyright (c) 2021 MF-Dow Jones News Srl.
Class Editori (BIT:CLE)
Historical Stock Chart
From Oct 2024 to Nov 2024
Class Editori (BIT:CLE)
Historical Stock Chart
From Nov 2023 to Nov 2024