Uno sguardo verso l'anno che sta per arrivare, attraverso la visione dei principali protagonisti della vita economica del paese che hanno partecipato ieri all'evento «Ripartitalia. L'anno Che Verrà. Lettera Al 2022» organizzato da Class Editori. Nel corso degli interventi Giovanni Tamburi (Tip) ha sostenuto che «i tassi non potranno che rimanere bassi: non abbiamo avuto inflazione per 7-8 anni. Vedo benissimo i mercati finanziari e penso che questo rallentamento della crescita allungherà la vita al rimbalzo e la ripresa interesserà tutto il 2022 e anche il 2023». Davide Serra (Algebris) ha rimarcato la necessità di «investire su asset sicuri con buoni flussi di cassa e dividendi, che anche col rialzo dei tassi rendono lo stesso, se non di più». Secondo Giorgio De Rita (Censis) una priorità sarà risanare il rapporto tra italiani e le istituzioni: «Gli italiani si fidano poco della classe dirigente e assistono al dibattito pubblico come fosse uno spettacolo televisivo». Gianfilippo Mancini (Sorgenia) ha rimarcato lo shock senza precedenti sul fronte bollette: «Ci troviamo in una situazione complicata e non escludo che ci si dovrà convivere più a lungo». Massimo Intropido (Ricerca Finanza) ha illustrato gli outlook per il 2022, da lui definito game changer di vari settori: il settore food & beverage, ad esempio, è elettivo per il trading mentre «l'investimento va fatto in maniera progressiva». Alessandro Profumo ( Leonardo) ha rimarcato che non vi è sostenibilità senza sicurezza: «Sul fronte difesa si sta avviando un processo di maggior coordinamento a livello Ue, che spenderà meglio i soldi riducendo le spese non ricorrenti». Nicola Farinetti (Eataly) ha confermato che nel 2022 la catena aprirà nuovi punti vendita a Dubai e a Doha, oltre a due grandi investimenti a Verona e in Usa, ricordando che «di recente l'export italiano ha raggiunto il record storico di 50 miliardi in agroalimentare». Secondo Gianpiero Calzolari (Granarolo) invece «la preoccupazione di adesso è l'inflazione reale, cresciuta a doppia cifra e riscontrabile in tutti i tasselli della filiera produttiva», mentre Andrea Battista ( Net Insurance) ha rimarcato come il 2021 si sia confermato «un'uscita dallo choc pandemico e a fine anno saremo allineati al piano che era stato presentato prima della pandemia». Nel suo intervento Manfredi Catella ( Coima) ha posto l'accento sulla «opportunità di crescita sul mercato domestico investendo in maniera più programmatica» e Mario Abadessa (Hines) si è auspicato che gli investimenti del Pnrr siano volti a rendere la macchina burocratica più fluida, «piuttosto che come investimenti diretti sulle opere di rigenerazione». Monica Poggio ( Bayer Italy) si aspetta che il 2022 sarà «un ulteriore passo per maggiori investimenti di ricerca e innovazione». Per Stefano Rebattoni (Ibm) il settore informatico ha risentito della pandemia meno degli altri e nell'ambito del Pnrr «la missione digitale sarà pervasiva». Anche Alessandro Tentori ( Axa) ha sottolineato che nel 2022 l'inflazione resterà tema centrale e che «la strategia da implementare è il controllo della duration di azioni e fixed income». Giuseppe Bono ( Fincantieri) si è detto soddisfatto dei risultati raggiunti dall'azienda nel 2021 e «se il Covid non ci farà sorprese, stimiamo di poter crescere del 10% su base annua». Paolo Molesini (Assoreti) ha difeso il modello vincente della consulenza finanziaria anche per il 2022: «In un regime inflattivo e di bassi tassi d'interesse chi ha liquidità sente il bisogno di rivedere i propri asset per proteggersi dall'inflazione». Innocenzo Cipolletta (Aifi) ha confermato che il 2021 è stato un anno positivo per il private capital: «Abbiamo superato anche i livelli del 2019. Le pmi hanno bisogno di liquidità per crescere e questo credito arriva dal private equity». Manuela D'Onofrio ( Unicredit) ha posto l'accento sui cambiamenti accelerati dalla pandemia, come quelli alle catene di fornitura, che porteranno a un rialzo dei prezzi abbastanza stabile: «Per il 2022 nell'investimento azionario è possibile che ci sarà un ritorno al ciclico e ai titoli tradizionali». Walter Ricciotti (Quadrivio) ha ribadito che con il Covid la strategia del gruppo non è cambiata: «Made in Italy e imprese 4.0 restano centrali». Per Stefano Cervone ( Nova Re) il 2022 sarà un anno d'opportunità per l'immobiliare: «L'economia sta subendo una trasformazione digitale e il settore ha di fronte questa sfida». Infine, Luigi Corradi (Trenitalia) si è detto orgoglioso dell'ingresso nel mercato francese con Frecciarossa, tanto che «abbiamo già pianificato il servizio di Spagna".

red

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1608:07 dic 2021

 

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December 16, 2021 02:08 ET (07:08 GMT)

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