Unipol: Ginese(Fabi), scalata preoccupa bancari di B.P.Sondrio (MF)
October 26 2023 - 2:51AM
MF Dow Jones (Italian)
ROMA (MF-NW)--"La scalata di Unipol alla Popolare di Sondrio ha
destato preoccupazione tra i lavoratori. Il pensiero è andato
subito a una possibile fusione con Bper e, a quel punto, a
un'inevitabile riorganizzazione». A raccogliere gli umori dei
dipendenti del gruppo valtellinese, oggi controllato al 19,7% dalla
compagnia assicurativa, è Daniele Ginese, da giugno segretario
nazionale della Fabi, prima organizzazione sindacale nel mondo del
credito.
Domanda. Unipol però ha dichiarato che nei prossimi sei mesi non
intende acquisire ulteriori azioni dell'istituto né esercitare un
controllo sulla banca.
Risposta. "In questi ultimi anni abbiamo assistito ad
acquisizioni e fusioni, una procedura vista di buon occhio dalla
Bce che ha chiesto ai Paesi di diminuire il numero delle banche in
favore della costituzione di pochi grandi gruppi. Infatti ha
concesso le autorizzazioni anche a Unipol per l'acquisizione di una
partecipazione qualificata, eccedente il 10%, della banca. Finora
il gruppo valtellinese non era mai stato sotto la lente di altri
gruppi e lo scenario di una possibile fusione con Bper
inevitabilmente spaventa i lavoratori. Se ciò dovesse realizzarsi,
si affronterebbe una delle maggiori sfide legate allo sviluppo
della Popolare di Sondrio e la Fabi, come in tutte le altre realtà,
vigilerà affinché siano garantite tutte le tutele alle colleghe e
ai colleghi coinvolti. Al momento abbiamo chiesto delucidazioni
alla banca che si è limitata a confermare l'obiettivo
dell'attuazione del piano industriale e ha letto l'acquisizione di
Unipol come un rafforzamento della stabilità del gruppo".
D. Si parla poco di Deutsche Bank, qual è la situazione?
R. "Auspichiamo maggior dialogo e confronto con la controparte.
Deutsche Bank si comporta da multinazionale e le decisioni vengono
prese dalla casa madre e calate dall'alto. Informazione e
comunicazione sono la base di uno scambio proficuo tra e per tutti
i protagonisti della vita sociale ed economica di qualunque
azienda. Tutti i giorni raccogliamo le tensioni dei colleghi per la
loro operatività ma anche per la stessa stabilità di un'azienda in
cui le decisioni strategiche appaiono di difficile comprensione.
C'è preoccupazione diffusa di essere trasferiti da un momento
all'altro a seguito della chiusura degli sportelli; inoltre anche
in Deutsche le pressioni commerciali creano una condizione di
lavoro sotto stress sempre meno sopportabile. Le donne e gli uomini
di una azienda sono determinanti per il successo commerciale e le
loro necessità devono quindi essere l'ago della bilancia di
qualsiasi decisione aziendale e di qualsiasi riorganizzazione
strutturale. Riteniamo fondamentale più trasparenza e più
coinvolgimento nelle scelte organizzative e nei piani industriali
dell'azienda".
D. Il rialzo dei tassi è un tema d'attualità e Findomestic è la
società leader nel credito al consumo: come si sta affrontando il
problema della restituzione da parte della clientela?
R. "Come tutto il settore, anche Findomestic risente
dell'impennata dei tassi e dei conseguenti impegni dei suoi
«clienti tipo», che, strozzati dai pagamenti del mutuo e
dall'aumento delle bollette, sono in difficoltà a coprire rate che
fino allo scorso anno erano più che gestibili. L'aumento del peso
del rischio impedisce sia ai consumatori che alle aziende come
Findomestic di fare previsioni rosee per il futuro, che rimane
incerto. Si tratta di un momento storico caratterizzato da fenomeni
sociali, politici ed economici che non erano prevedibili. Questa è
anche la preoccupazione più forte per le rappresentanze sindacali.
Ciononostante, per quanto riguarda i nostri colleghi, gli ottimi
accordi sindacali stipulati negli anni con Findomestic
contribuiscono a tutelare i lavoratori anche in uno scenario così
instabile".
D. La riforma fiscale vi riguarda: come gestirete il passaggio
dell'Ict Riscossione alla Sogei Spa?
R. "Il decreto stabilisce il passaggio di 162 unità. Si tratta
di dipendenti del concessionario della riscossione che svolgono
attività tecnologica e informatica nelle sedi di Milano, Torino,
Firenze, Roma e Napoli. A settembre abbiamo avuto un incontro con i
rappresentanti del Mef per discutere i contenuti del decreto
riguardanti le modalità applicative della cessione. In
quell'occasione abbiamo avuto conferma che non ci saranno
conseguenze sulla mobilità dei lavoratori; riguardo agli aspetti
previdenziali, abbiamo ottenuto la previsione del mantenimento
dell'iscrizione al Fondo di Previdenza Nazionale dei Lavoratori
Esattoriali e la garanzia delle attuali contribuzioni alle varie
forme di previdenza complementare; dal punto di vista economico la
garanzia del differenziale dei minimi tabellari dei due contratti
collettivi nazionali di lavoro. L'impegno della Fabi è concentrato
a evitare ricadute negative per i lavoratori ceduti, che dovranno
avere garantite le migliori condizioni economiche e normative, ma
allo stesso tempo anche a gestire i cambiamenti organizzativi che
comporteranno le modifiche all'attività nella procedura della
riscossione".
alu
fine
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