Borsa: Milano paga per Conte: -3,4% (MF)
July 15 2022 - 2:54AM
MF Dow Jones (Italian)
Ieri Piazza Affari ha vissuto una giornata al cardiopalma, con
la crisi di governo e le dimissioni (poi respinte al mittente) del
premier, Mario Draghi, che hanno affossato il Ftse Mib. Le vendite
si sono concentrate sulle banche, mentre l'euro ha rotto la parità
sul dollaro dopo vent'anni e lo spread Btp-Bund si è ulteriormente
ampliato. Tra gli istituti di credito più bersagliati dalle
vendite, Montepaschi ha perso il 7%, Bper e Unicredit il 6%, Intesa
Sanpaolo il 5,5%, Banco Bpm il 5,3%. Alla fine della seduta
l'indice principale della borsa di Milano ha ceduto il 3,44% a
quota 20.550, in calo del 25% da inizio anno. In una sola giornata
il Ftse Mib ha perso 20 miliardi di capitalizzazione.
Il Btp decennale, scrive MF-Milano Finanza, partito in mattinata
con un rendimento del 3,14%, ha chiuso al 3,3% con lo spread
balzato a 222 punti. Nel frattempo anche Wall Street ha vissuto una
sessione difficile, con il Nasdaq in calo dello 0,5% e l'indice
S&P 500 dello 0,8% per paura di una Federal Reserve troppo
aggressiva e di una conseguente recessione negli Usa dietro
l'angolo. Il sentiment generale non ha trovato conforto neppure con
l'avvio della stagione delle trimestrali negli Stati Uniti, dove JP
Morgan e Morgan Stanley (si veda articolo sotto) hanno registrato
profitti sotto le attese degli analisti.
Dieci anni fa il whatever it takes. Dopo un confronto con il M5S
ieri Draghi è salito al Colle dal presidente Sergio Mattarella per
presentare le dimissioni da premier, dimissioni poi respinte dal
capo dello Stato. E pensare che dieci anni fa, il 26 luglio 2012,
Draghi, allora governatore della Bce, pronunciò la famosa frase
«Whatever it takes» per salvare l'euro e il debito pubblico
italiano preso di mira da ondate di vendita sui mercati nell'ambito
della crisi del debito sovrano europeo. Con questa espressione,
divenuta ormai iconica, Draghi voleva indicare che la Banca
Centrale Europea avrebbe fatto tutto il necessario per salvare la
valuta comune da eventuali processi di speculazione. Nelle prossime
ore tuttavia, con il passo indietro del banchiere italiano dalla
guida dell'esecutivo, Btp ed euro presteranno inevitabilmente il
fianco alla volatilità.
Ieri l'euro ha cercato nel finale di recuperare terreno a 1,001,
appena sopra la parità, mentre l'indice sul dollaro ha confermato
la sua forza (+1% a 109) ai massimi degli ultimi 20 anni sulla
scommessa che la Fed il 26-27 luglio alzerà i tassi di 100 punti
base, mentre l'Europa si conferma fragile a causa della dipendenza
energetica dalla Russia. La crisi del governo di Mario Draghi, in
sella da 17 mesi, si innesta all'interno di una complicata
situazione geopolitica. Al centro, l'invasione dell'Ucraina da
parte della Russia il 24 febbraio scorso, una guerra in Europa che
per ora non pare volersi concludere. Nona a caso la vera valuta
forte in questo momento non è il dollaro, bensì il rublo: il
biglietto verde, a quota 58,2, ha perso il 21,5% negli ultimi
dodici mesi contro la valuta di Mosca.
La crisi europea del gas. Fino al 21 luglio il gasdotto Nord
Stream 1 che collega la Russia all'Europa sarà chiuso per
manutenzioni, i mercati temono da tempo che il 22 luglio non
verranno ripristinati i flussi di gas. Se il Ftse Mib ha perso il
25% da gennaio, il Dax in Germania non va molto meglio, è in rosso
per oltre il 21%. La locomotiva d'Europa è in difficoltà, il che
mette sotto pressione l'euro. La crisi poi all'interno del governo
italiano non fa che acuire la situazione.È chiaro che il
differenziale dei tassi fra Europa (ancora al -0,5% in attesa che
Bce il 21 luglio alzi il costo del denaro di 0,25%) e gli Usa
(all'1,5%-1,75%, dovrebbero salire entro fine mese di 75 se non 100
punti, sarebbe l'aumento più consistente dagli anni '90) si fa
sentire in maniera chiara nella forza del dollaro, anche come
valuta rifugio nei momenti di stress delle borse. Basti pensare che
il biglietto verde è a quota 139 sullo yen, livello che non vedeva
dal 1998.
mcn
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1508:38 lug 2022
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July 15, 2022 02:39 ET (06:39 GMT)
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