Nel primo trimestre 2018 ancora il 47% delle richieste di mutuo
sono finalizzate alla surroga a fronte di un calo registrato nel IV
trimestre 2017 in cui le richieste segnavano il 44,6%.
Invariata, secondo le rilevazioni dell'Osservatorio di
MutuiOnline.it, la percentuale di domande per l'acquisto di una
seconda casa, stabile al 5,2% e quella per ristrutturazione e
costruzione, al 3,2%. Si riducono in corrispondenza le richieste di
mutuo per l'acquisto della prima casa, ora al 42,5% (erano il 44,9%
a fine 2017).
Stesso risultato, informa una nota, per le surroghe dalla parte
delle erogazioni, dove troviamo una percentuale del 42,9% sul
totale del campione rilevato e il 5,9% di concessioni per seconda
casa. Le erogazioni finalizzate a soddisfare la domanda di una
prima casa perdono il 3,3% e arrivano a segnare il 46,4%.
L'Eurirs, il parametro di indicizzazione dei mutui a tasso
fisso, è risalito a febbraio rispetto agli ultimi mesi del 2017
(1,60% quello a 20 anni contro l'1,48% di gennaio), ma le richieste
di mutui a tasso fisso continuano a crescere senza sosta, segnando
ora il 78,2% rispetto al 76,0% di fine 2017. Se il tasso variabile
è al minimo storico, vince ancora il fisso, gli italiani continuano
ad acquistare la loro assicurazione sul futuro con un mutuo a tasso
fisso, invogliati dalla battaglia che ormai da qualche tempo le
banche conducono sul mercato a colpi di offerte e spread al
ribasso. Rimane una fetta ridotta per il variabile che scende al
19,2% (dopo il 20,8%), mentre l'1,6% sono mutui a tasso variabile
con Cap. Lato erogazioni il campione è distribuito con il 74,6% di
mutui a tasso fisso, 20,6% a tasso variabile e 3,7% a tasso
variabile con Cap.
Il costo più basso dei mutui incoraggia a scegliere durate più
brevi. Guadagnano così qualche punto percentuale le durate
inferiori ai 20 anni, in totale al 58,8% contro il 55,9%
dell'ultimo trimestre del 2017, mentre dal lato delle erogazioni a
crescere è il periodo dei 25-30 anni, con il 20,2% delle somme
concesse, contro il 16,4% del periodo precedente.
L'importo medio domandato torna a essere più cauto, segnando
126.784 euro, quando il 2017 si era chiuso con un rialzo a 128.581
euro. Per contro, le banche concedono un importo medio più alto,
125.927 euro in questo primo periodo dell'anno, in crescita di
oltre 2.500 euro rispetto al quarto trimestre 2017.
Le rilevazioni di febbraio sui tassi di interesse danno un nuovo
ribasso del tasso fisso che ha segnato a febbraio il 2,11% contro
il 2,12% del mese precedente e del tasso variabile che conferma la
sua ormai inarrestabile discesa e fa rilevare lo 0,89%, contro lo
0,92% di gennaio. Un anno fa, nel marzo 2017, era 1,04%.
Comprare adesso casa a un tasso variabile è realmente un affare,
e se il periodo di ammortamento non è troppo lungo si può stare
sicuri di non vedere alzare i tassi almeno per qualche anno, il
tempo utile per smaltire il periodo in cui si versa la parte
rilevante di interessi.
Finanziare fino al 50% del valore dell'immobile è un affare,
prosegue il comunicato. Lo hanno capito gli italiani, che in questa
prima parte dell'anno approfittano delle condizioni mai viste prima
praticate dalle banche sulle somme con un loan-to-value entro il
50%: sono il 31,4% adesso contro il 29,1% di fine 2017.
Comportamento opposto per le erogazioni, che smaltiscono una
domanda relativa al periodo precedente e registrano la crescita
dell'intervallo di loan-to-value 70-80%, con il 33,8% sul totale
delle concessioni.
Il profilo tipo di chi richiede un mutuo è del nord Italia
(40,9% del campione), ha fra i 36 e i 45 anni (44,1%), un lavoro a
tempo indeterminato (82,1%) e un reddito tra i 1.500 e i 2.000 euro
(37,5%).
Se ci spostiamo sulle erogazioni, i dati visti sopra sono ancora
più evidenti, con una provenienza dal Nord del 45,6% dei
destinatari dei finanziamenti, età fra i 36 e i 45 anni nel 44,4%
dei casi, un reddito fra i 1.500 e i 2.000 euro nel 38,9% delle
concessioni e un lavoro a tempo indeterminato per l'86,1% delle
erogazioni.
com/cce
(END) Dow Jones Newswires
March 09, 2018 13:15 ET (18:15 GMT)
Copyright (c) 2018 MF-Dow Jones News Srl.
Moltiply (BIT:MOL)
Historical Stock Chart
From Aug 2024 to Sep 2024
Moltiply (BIT:MOL)
Historical Stock Chart
From Sep 2023 to Sep 2024