Apertura ai mercati e più capitali a sostegno del business. Anche per andare a conquistare nuovi mercati e sfondare in Cina. Sono queste le leve che possono aiutare il settore vitivinicolo italiano.

Ne è convinto, scrive MF, Sandro Boscaini, presidente di Masi Agricola e numero uno di Federvini. «C'è bisogno di collaborazione con la finanza, ma non con una finanza mordi-e-fuggi. Servono investitori con cui potersi guardare negli occhi. Non ci deve essere attesa del guadagno facile e veloce, ma ci deve essere il gusto del tempo», ha dichiarato ieri Boscaini durante la presentazione del libro «Mister Amarone» edito da Mondadori . E Piazza Affari può essere lo strumento migliore per agevolare questo connubio.

«Per la cura dei vigneti, per l'invecchiamento del vino, per la promozione e la presenza sui mercati internazionali servono soldi e strutture», ha aggiunto Boscaini. «Non è più sufficiente aver ereditato un vigneto; c'è bisogno di collaborazione con la finanza». Al momento però sono poche le società che hanno deciso di approdare in borsa: la stessa Masi Agricola e Italian Wine Brands . Stop. Altre cantine hanno finora sempre snobbato il listino.

red/fch

 

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May 31, 2018 02:23 ET (06:23 GMT)

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